Culthura: l’innovazione fa rinascere il teatro - Le Cronache
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Culthura: l’innovazione fa rinascere il teatro

Culthura: l’innovazione fa rinascere il teatro

Le bellezze del sito archeologico di Roccagloriosa, già riconosciuto Patrimonio Unesco, faranno da scenografia – vivida e realistica grazie al videomapping – allo spettacolo in programma al teatro sociale “Aldo Giuffrè” di Battipaglia domenica 26 settembre alle ore 19.30. In scena “Il Carro di Dioniso”, un libero adattamento tratto dal dramma satiresco di Ettore Romagnoli per la regia di Vito Cesaro. È l’evento conclusivo di Culthura, il progetto firmato da Assoteatro, che insieme ai Comuni di Roccagloriosa e Battipaglia, col supporto di Regione Campania e Scena Unita, proietta nel futuro il teatro, pur restando ancorato alla tradizione che l’ha reso una delle maggiori e più belle forme d’arte e d’intrattenimento. L’obiettivo del progetto è rendere i teatri e i siti archeologici accessibili ovunque, a tutti, attraverso l’utilizzo della tecnologia virtuale e immersiva, contribuendo attraverso il connubio tra tecnologia ed arte ad avvicinare i giovani al teatro classico. Grazie alla tecnologia del videomapping è stato possibile riprodurre il sito archeologico di Roccagloriosa, inserito nel patrimonio Unesco, portando le bellezze in ogni luogo, ogni città o teatro d’Italia. Naturalmente l’innovazione non vuole sostituirsi all’esperienza reale ma invogliare le persone, e soprattutto i ragazzi, a recarsi a Roccagloriosa. Il progetto riqualifica anche l’offerta del “Giuffré”, gestito da Assoteatro, che proporrà spettacoli immersivi, integrati, interattivi ed ipermediali. Non si perde d’occhio il passato, anzi, con le moderne tecnologie, ci si avvicina a grandi falcate al futuro. La prima de “Il Carro di Dioniso”, spettacolo scelto per lanciare il progetto, è andata in scena il 1 agosto scorso, con grande successo di pubblico. Dopodomani tocca a Battipaglia che, per una sera, si trasformerà in un sito archeologico, tra i più antichi del meridione d’Italia. Si tratta di un esperimento innovativo, il primo in Italia, che può diventare apripista per un teatro moderno e digitale. Lo spettacolo Cerilo, ricco signore siciliano, è innamorato di Asteria, figlia di Anticlo, principe di Gela. Asteria, interpretata da Denny Mendez, è la più bella donna dell’intera Sicilia, incantevole ma al tempo stesso altera, tanto da giurare: “solo di un Nume io sarò oppure diventerò sacerdotessa”. Il giuramento viene segretamente ascoltato da Cerilo che, pur di non rinunciare ad Asteria si rivolge a Fliace, un direttore di una compagnia di comici girovaghi, portato in scena da Vito Cesaro. I due ordiscono un piano basato sull’antica credenza che narrava che un giorno, Dioniso assieme a satiri e menadi, verrà sulla terra con il suo carro a rapire la figlia del principe di Gela. Sarà Cerilo a travestirsi da Dioniso che, con artifizi e l’aiuto dei comici, appare in occasione del compleanno di Anticlo nel corso del quale rapisce la bella Asteria. Il piano sarà compiuto e, quando Cerilo ed Asteria rimarranno soli, quest’ultima rivelerà che in realtà vuol restare nella sua Sicilia. A quel punto Cerilo getterà la maschera conquistando la donna amata. Il dramma satiresco è riconducibile alla sfera del culto del dio Dioniso, dio dell’estasi, del vino, dell’ebbrezza e della liberazione dei sensi. Il testo originale, una commedia comica dall’omonimo dramma satiresco di Ettore Romagnoli, datato inizio del ‘900, si trasforma, nel riadattamento firmato da Vito Cesaro, in uno spettacolo brillante e scorrevole. I personaggi sono divertenti, fortemente caratterizzati e per certi versi addirittura surreali. Si muovono in una scena sfavillante e colorata. A completare la messinscena, le musiche originali del maestro Roberto Marino. In scena con Danny Mendez e Vito Cesaro ci saranno Massimo Pagano, Claudio Lardo, Christian Salicone e Filippo D’Amato