L’avevano annunciato, l’hanno fatto: le carte in tribunale sono state portate e per il Cstp è iniziato il conto alla rovescia. Questa volta, come si direbbe è davvero questione di vita o di morte.
Il pre concordato richiesto al tribunale fallimentare mette un punto fermo nella sempre più kafkiana vicenda dei trasporti pubblici salernitani. «Non ci sono più le condizioni per temporeggiare», dice il presidente del collegio dei liquidatori Mario Santocchio. «Ora è il tempo delle scelte».
Massimo ottanta giorni poi si passerà alla fase due del fallimento. «Ma non si arriverà ad allora», rassicura Santocchio, «ad inizio del prossimo mese ci sarà l’assemblea dei soci».
E i soci dovranno decidere..
«Non c’è più tempo – spiega Santocchio – o si ricapitalizza o si chiude bottega. Il pre concordato preventivo serve a questo»
Un ultimatum presidente?
«Si, proprio un ultimatum agli enti che devo fare una scelta chiara e certa, approvando il piano industriale e mettendoci soprattutto i soldi per far vivere l’azienda. Ma che non sia una nuova soluzione tampone».
Ossia?
«Che ora ripianiamo ma poi l’azienda deve essere in grado di camminare con le proprie gambe. Non possiamo superare questo ostacolo e trovarcene altri nel breve periodo. Insomma tutte le posizioni devono uscire allo scoperto»
Comprese quelle di chi immagina o vuole soluzioni al di là del Cstp..
«Sicuramente. Tutte le carte devono essere scoperte e il progetto di rilancio deve essere condiviso e sostenuto da tutti. Non c’è proprio più la possibilità di prendere tempo o fare fughe in avanti».
Si dice che la Provincia voglia ricapitalizzare
«Sono rumors. Giungono anche a me notizie positive dall’amministrazione provinciale. So che c’è tutta l’intenzione di salvare e risanare l’azienda. Ma attendiamo la decisione ufficiale. Certo è che sono alle prese con verifiche di carattere tecnico, ed in particolare con atti contabili. Cosa che faranno anche gli altri soci prima di prendere una decisione»
I comuni attualmente più esposti sotto il profilo debitorio sono Salerno e Nocera Inferiore?
«Secondo lo schema sì. Dalla nostra parte noi abbiamo fatto moltissimo recuperando il 70 per cento dei crediti. Conti alla mano ora davvero occorre solo lo sforzo dei soci per non avere problemi»
In più i soldi della Regione…
«In questo caso occorrerà aspettare la sentenza definitiva»
Ma poniamo il caso che gli enti ricapitalizzino, il personale resterà immutato. In pratica ci saranno licenziamenti?
«Abbiamo ridotto il personale di 140 unità: ciò significa un risparmio di 6 milioni di euro all’anno. Ma non abbiamo risolto il problema, dobbiamo ancora ridurre. Quindi si proseguirà sulla strada dell’ottimizzazione delle risorse e dunque sui tagli al personale. Però, voglio chiarire, utilizzeremo tutti gli strumenti utili per evitare conflitti sociali».