Otto anni e quattro mesi complessivi per i sette imputati nel processo per il crollo di un palazzo di Porta Rateprandi, nel del centro storico avvenuto nel 2013. Ieri mattina, il pubblico ministero Roberto Penna, al termine della requisitoria ha chiesto la condanna a: 1 anno per Domenico Barletta (direttore del settore manutenzione del Comune); 1 anno e tre mesi per Giuseppe Greco (dirigente del servizio patrimonio edilizio), e per Lucio Cosimato (responsabile dell’ufficio manutenzione alloggi comunali); 1 anno e 10 mesi per Eva Anzalone (dirigente dell’unità per la gestione del patrimonio dell’ospedale di via San Leonardo) e per Maurizio Parentela (alla guida dedegli Affari generali al “Ruggi”); 10 mesi la richiesta a carico di Pasquale Rocco ed 1 anno e sei mesi per Walter Ramunni (succedutosi alla guida degli Affari generali al “Ruggi”). Gli imputati sono accusatidi crollo colposo, lesioni personali colpose e omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. Era il 13 settembre del 2011 quando nel cuore antico della città si sfiorò la tragedia. Anna Giudice era nella camera da letto quando il pavimento le cedette sotto i piedi e lei precipitò di sotto insieme all’armadio. Trasportata d’urgenza in ospedale, fu ricoverata nel reparto di Rianimazione con lo schiacciamento del torace e la frattura di una vertebra. Sottoposta ad esami diagnostici fu dichiarata fuori pericolo a distanza di alcune ore, ma per lei ebbe inizio un lunghissimo periodo di guarigione. Per le la prognosi fu di sei mesi. La donna si è costituita parte civile insieme al marito e a un altro nucleo familiare, che non fu coinvolto nel crollo ma che pure abitava nello stabile e fu sgomberato la sera stessa per ragioni di sicurezza. . La responsabilità è attribuita in concorso a funzionari di Comune e ospedale perché l’edificio, passato nel 1996 dalla proprietà di Palazzo di Città a quella del “Ruggi”, entrò nella disponibilità dell’azienda solo nel 2008, tre anni prima del crollo, quando le sue condizioni erano già fatiscenti.
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