
di Mario Rinaldi
Questa volta è la cultura a finire nel mirino del consigliere di opposizione del Movimento Civico Sanseverinese Giovanni Romano, con attacchi frontali che si spingono oltre il perimetro dei confini territoriali, giungendo fino a Palazzo Santa Lucia, dove il bersaglio è il governatore Vincenzo De Luca. L’ex sindaco pone al centro del dibattito politico-istituzionale il crollo della copertura di un ambiente dell’area archeologica di S. Marco a Rota. “Mentre la dis-amministrazione è affaccendata a propagandare la Città della cultura arricchita dai “cuoricini” di S. Valentino – esordisce Romano – la Cultura (quella vera) della nostra Città va letteralmente in pezzi. Come testimoniano le foto diffuse nei giorni scorsi dall’architetto Carmine Petraccaro, è crollata la copertura di un ambiente dell’area archeologica di S. Marco a Rota, senza che nessuno se ne sia accorto. Compresi i sempre volenterosi associati della Pro-Loco, cui l’area è stata affidata nello scorso mese di settembre per attuare “interventi coordinati attinenti la conservazione e la valorizzazione del complesso archeologico”. Un attacco che non risparmia nemmeno i volontari della Pro-Loco, anche se Romano poi aggiusta il tiro, elogiando il loro impegno. “Sia chiaro – specifica il consigliere di minoranza – i volontari della Pro-Loco vanno ringraziati per l’impegno che profondono e non certo colpevolizzati. Colpevole è una dis-amministrazione alla disperata ricerca di eventi effimeri, di propaganda politica (ah le imminenti elezioni regionali), e che trascura la tutela del grande patrimonio artistico ed archeologico della nostra Comunità”. Tra le righe del suo intervento, Romano ricorda che “l’area di S. Marco a Rota è già stata mortificata da un intervento costato milioni di euro servito solo alla passerella del Crozza Presidente della nostra Regione di qualche mese fa con tanto di accompagnatori in fascia tricolore”. Della serie che l’esponente del Movimento Civico Sanseverine non le manda certo a dire, inserendo tra i suoi bersagli preferiti anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Gli scavi – spiega ancora – non sono mai stati effettuati e la copertura in legno lamellare dell’area archeologica è stata sostituita da un “pannatone” in ferro le cui fondazioni e plinti di sostegno hanno probabilmente indebolito le strutture verticali in muratura di tufo tra cui quella interessata dal crollo”. “Temiamo che si verificheranno altri crolli – avverte Romano – e, anche per questo, abbiamo presentato un’interrogazione per “distrarre” un attimo la dis-amministrazione dai “cuoricini” e richiamare l’attenzione su quanto accaduto. Come abbiamo già fatto quando si è voluto pervicacemente andare avanti, sperperando soldi pubblici e realizzando un intervento inutile dopo anni di ritardo rispetto agli impegni contrattuali, segnaleremo tutto alla Regione, alla Corte dei Conti e al Ministero della Cultura”. Altro capitolo destinato ad avere un seguito.