di Andrea Pellegrino
La Sist tenta nuovamente il «colpo» sui diritti del Crescent ma l’udienza al tribunale civile viene, ancora una volta, rinviata. A quanto pare, ieri mattina, non si sarebbe trovato il fascicolo, rinviando, così, nuovamente la discussione. La guerra legale della società che fa riferimento all’ex Jolly Hotel, dunque, prosegue. La Sist non avrebbe, dunque, nessuna intenzione di fermarsi, puntando al riconoscimento del diritto di prelazione che sarebbe stato escluso dal Comune di Salerno, all’atto della vendita dei diritti edificatori per la costruzione della mezza luna di Bofill. Materia del contendere, appunto, la mancata previsione nel bando del diritto di prelazione a favore dei soggetti privati presenti nel sub comparto. Insomma alla stessa società proprietaria dell’ex Jolly Hotel. A quanto pare la Società immobiliare Santa Teresa, guidata da Maurizio Dattilo, subentrata a quella del più noto Chechile (entrambi coinvolti anche nel processo penale sul Crescent) sulla gestione dello storico albergo, era intenzionata a costruire l’intero Crescent o almeno a sfruttare il diritto di prelazione sulla vendita dei diritti edificatori per la realizzazione della mezza luna, andati dapprima alla Cofeger di Corrado Salustro e poi alla Crescent srl di Rainone, Ritonnaro e Favellato. Il contenzioso tra la Sist ed il Comune di Salerno risale all’agosto del 2010. Da allora, praticamente, tra rinvii e precisazioni il processo civile è passato abbastanza sotto traccia. Intanto, sul permesso di costruire rilasciato alla Sist per realizzare il suo pezzo di Crescent c’è anche un contenzioso amministrativo. Italia Nostra e No Crescent hanno chiesto che si sospendano gli effetti del permesso rilasciato dal Comune di Salerno.