Il Comune di Salerno continua a violare le norme del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.
Gli organi comunali –sia politici che burocratici- sono in balia di scelte che vanno contro l’interesse pubblico. La commissione locale del paesaggio, senza averne il potere e non si sa per quale ragione, ha continuato a violare la legge rilasciando un’autorizzazione paesaggistica dichiarata nulla.
Il Crescent è ancora privo delle previste autorizzazioni paesaggistiche e pertanto è per legge opera abusiva!
La sentenza numero 1472 del Consiglio di Stato, contrariamente a quanto si tenta di far credere alla pubblica opinione, non ha affermato che l’edificio non è abusivo.
Il Consesso romano ha riconosciuto la possibilità del riesercizio del potere in capo alla locale Soprintendenza la quale è assoggettata alla legge, e quindi anche alle disposizioni 146 e 167 del Codice del Paesaggio. Peraltro, la motivazione che dovrebbe fornire ex post l’ente di tutela si sostanzia in un rigoroso giudizio di merito.
È illegittimo, inoltre, accomunare l’istituto della sanatoria edilizia postuma a quello della sanatoria paesaggistica postuma: il Codice Urbani, agli articoli 146 e 167, non consente un tale accostamento.
Alle norme dello Stato italiano sono soggetti tutti: i cittadini, il Consiglio di Stato, la Soprintendenza e il Comune.
Nei prossimi giorni le associazioni presenteranno una diffida al Soprintendente Miccio e al Comune di Salerno perché sia applicata la legge e perché siano adottati i provvedimenti consequenziali per un’opera abusiva.
Senza dimenticare che l’area è sottoposta a due sequestri penali, lì dove il cantiere del Crescent è sequestrato dal Tribunale Penale anche per lottizzazione abusiva a seguito di vicende urbanistiche e demaniali non rilevate dai Giudici amministrativi.