di Erika Noschese
Nell’ultimo anno reati in calo e applicazione della norma del cosiddetto “codice rosso” che prevede il ritiro della patente per gli uomini che si macchiano di reato contro le donne. È quanto emerge dal bilancio di fine anno tenutosi ieri mattina in prefettura e al quale hanno partecipato il Prefetto di Salerno Francesco Russo, il questore Giancarlo Conticchio, il comandante provinciale dei Carabinieri Filippo Melchiorre e il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Salerno Oriol De Luca. A puntare l’attenzione sulle vittime di violenza il Questore Conticchio che ha evidenziato tutti i provvedimenti messi in atto: «È una misura aggiuntiva che era già prevista nelle del cosiddetto “codice rosso” e la stiamo applicando già in diverse circostanze, quindi uno strumento per trattenere la persona che si è reso responsabile di violenza domestica. Mi è stato chiesto perché non si applicasse il braccialetto elettronico: è una misura che il legislatore non ha previsto e questa può essere l’occasione questo tipo di controllo che è sicuramente più efficace», ha aggiunto il dottor Conticchio. Altro aspetto da non sottovalutare i reati, in calo nell’ultimo anno ma, ha chiarito il Questore, «questo non deve lasciarci pensare che le cose vadano bene. È un dato statistico, ma le cose che mi conforta è che sta aumentando la percezione della sicurezza. Il coordinamento tra le forze d polizia è fondamentale. Qui a Salerno la squadra stato è molto presente: polizia, carabinieri, guardia di finanza sono un’unica squadra presente sul territorio e in grado di produrre sicurezza. Faccio un appello ai cittadini della provincia di Salerno che già fanno la loro parte: per contribuire alla sicurezza, occorre farlo con segnalazioni e mi accorgo che questo sta accadendo sia a Salerno che in provincia dove le segnalazioni ci raggiungo e sono tutte piene di significato». Intanto, proprio il prefetto ha ricordato il forte impegno sul tema della dispersione scolastica, collegata alla crescita dei reati dei minori: «è un lavoro avviato in tutta la regione, con la Procura della Repubblica presso i minori e l’ufficio regionale scolastico. Noi abbiamo fatto già un primo incontro, è un lavoro che parte dalla dispersione scolastica, i cui dati in questa provincia non sono drammatici ma possiamo fare dei ragionamenti più ampi per dare a ragazzi e bambini maggiore consapevolezza per evitare percorsi negativi anche a causa dell’uso snodato dei social che alcune volte determinano degli sviamenti di carattere criminale», ha aggiunto il prefetto, sottolineando la sinergia per la tutela della sicurezza. «Il porto cresce nel momento in cui si ha la certezza che c’è un buon controllo, le merci sono verificate e questo per noi è fondamentale perché è un valore economico», ha detto il prefetto ricordando il lavoro svolto sugli impianti di videosorveglianza, le attività di intelligence svolte da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane proprio nell’ottica della sicurezza. «Vogliamo che il porto sia ben inserito in questa città anche grazie alle infrastrutture che si stanno realizzando e remare tutti nella stessa direzione è fondamentale», ha aggiunto il prefetto Russo. Ad accendere i riflettori sui minori è il comandante della stazione provinciale dei carabinieri: «ci sono difficoltà e devianze, tanti ragazzi vivono momenti di difficoltà relazionare tra di loro e tra gli adulti e si manifesta con la violenza – ha aggiunto Melchiorre – Sempre più vediamo giovani usare armi, tirapugni, oggetti pericolosi finalizzati ad aumentare la violenza nei confronti dei loro coetanei. Noi abbiamo il dovere di intervenire per poter creare valori giusti a cui fare riferimento». «La parola chiave della riuscita di ogni attività è il coordinamento, che significa valorizzare le specifiche competenze che può dare una forza di polizia. La Guardia di Finanza fa la sua parte ed è pronta a fare la sua parte sempre», ha detto invece il comandante della Guardia di finanza Oriol De Luca, ricordando che «la nostra attività di polizia economico-finanziaria impatta non soltanto sulle entrate erariali ma anche sulle uscite di bilancio ed è a tutela dell’economia legale per far sì che non venga insidiata dalla criminalità economica o organizzata in ogni modo intesa. Il Pnrr è la sfida del prossimo anno perché è noto a tutti che saranno tantissime le provvidenze, intese come contributi e finanziamenti, che arriveranno e saranno messe a terra, come si dice. A noi, va la sfida di cogliere e far sì che queste provvidenze siano lecitamente e percepite da chi ne ha diritto».