di Pina Ferro
Nuova tegola giudiziaria per il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca, indagato per corruzione in concorso. La vicenda, per la quale il governatore della Regione, nella giornata di ieri, ha ricevuto l’avviso di proroga delle indagine firmata dal Gup Gerardina Romaniello che ha accolto la richiesta della Pubblica accusa, è quella inerente gli appalti truccati.
Nella prima mattinata di ieri, gli uomini della squadra Mobile della questura di Salerno si sono presentati presso gli uffici del Genio Civile di Salerno, dove De Luca stava registrando la diretta settimanale, per notificargli il provvedimento che era stato emesso a suo carico.
Bocche cucite fa parte della della Procura di Salerno: nessuna conferma o smentita. Il procuratore Giuseppe Borrelli ha fatto sapere che non ci saranno risposte su questioni giudiziarie ancora in corso. La vicenda che ha interessato De Luca, da quanto si apprende, è legata alla gestione delle cooperative sociali del Comune di Salerno, per la quale nelle scorse settimane erano state eseguite anche dieci misure cautelari. Nell’inchiesta risultavano coinvolte 29 persone, tra cui anche il consigliere regionale Nino Savastano (ai domiciliari), il dirigente del settore Ambiente del Comune di Salerno, Luca Caselli (inizialmente ai domiciliari poi rimesso in libertà dal Riesame) e il sindaco appena rieletto, Vincenzo Napoli (indagato). Sebbene il governatore della Campania non fosse inizialmente indagato, il suo nome era comparso già negli atti dell’inchiesta. Nel corso delle indagini, ad esempio, era stata documentata una cena avvenuta a febbraio 2020 e alla quale aveva partecipato anche De Luca insieme ad alcuni rappresentanti delle societa’ cooperative. L’incontro, secondo la Procura, era stato organizzato da Fiorenzo Zoccola, ritenuto dagli investigatori il ‘ras’ delle cooperative sociali del Comune. Proprio l’imprenditore in queste settimane ha reso due interrogatori fiume (un totale di 15 ore), prima dinanzi al gip Gerardina Romaniello e poi alla presenza del procuratore Giuseppe Borrelli e dei sostituti Elena Cosentino e Guglielmo Valenti. Nei verbali, parte dei quali sono ancora coperti da numerosi “omissis”, è comparso spesso il nome di De Luca. Zoccola, ad esempio, aveva spiegato ai magistrati che i riferimenti politici della sua cooperativa fossero “esclusivamente Vincenzo e Roberto De Luca” (uno dei figli del Governatore), mentre “con Piero De Luca non ho rapporti perchè non c’è affinità”. Da De Luca, inoltre, Zoccola – secondo quanto riportato – avrebbe ricevuto indicazioni politiche per la ripartizione dei voti in occasione delle Regionali 2020: “Tra Savastano e Picarone, la ripartizione, nella misura del 70 e 30%, fu da me veicolata alle altre cooperative che avrebbero dovuto tenerne conto proprio in considerazione del fatto che anche il rispetto di tali indicazioni faceva parte dell’equilibrio che si doveva garantire”. Ricostruzioni che, naturalmente, dovranno essere verificate nel corso dell’inchiesta. Al momento, infatti, non è ancora chiaro il motivo per il quale De Luca (difeso dagli avvocati Paolo Carbone e Andrea Castaldo) è stato raggiunto dall’avviso di proroga delle indagini