Nocera Inferiore. Dodici condanne per 60 anni di reclusione e due assoluzioni a capo di un processo di primo grado finito ieri a quasi 12 anni dai fatti contestati. Sentenza di primo grado emessa a Nocera Inferiore per devastazione e agguati contro tifoseria ospite e polizia a carico di 12 ultras della Nocerina. La procura aveva chiesto circa 120 anni di carcere per 14 imputati ma alla fine sono state accolte, parzialmente, le richieste del collegio difensivo (tra gli avvocati Gregorio Sorrento). La vicenda nacque nell’agosto del 2013 quando gli ultras rossoneri assalirono i rivali del Perugia prima della gara del San Francesco. Al cuore del giudizio c’era la confermata identificazione dei tifosi rossoneri presenti quella sera, alcuni coperti al volto, conosciuti da tempo dagli uomini della Digos, con le riprese di diverse telecamere. Nelle udienze passate erano state raccolte le testimonianze degli ispettori di polizia presenti sul posto, per la ricostruzione dei fatti, quando gli ultras della Nocerina diedero inizio ad un feroce scontro con lancio di pietre e altro verso le forze dell’ordine e i tifosi ospiti del Perugia. Gli scontri ebbero inizio nei pressi della piazzetta De Santis, con un tiro a bersaglio-sassaiola protratto per diversi minuti contro due mini-bus da nove posti con a bordo tifosi umbri e le stesse forze dell’ordine, costituitesi parte civile. Quella sera, un gruppo di supporter rossoneri venne a contatto con le forze di polizia, che stavano scortando allo stadio San Francesco la tifoseria del Perugia. Pochi minuti dopo, sarebbe cominciato il match tra rossoneri e i grifoni: dagli accertamenti la tifoseria perugina era nel mirino per delle presunte aggressioni a dei passanti, fuori dall’intenzione di creare indiscriminatamente il caos. Le successive indagini della Procura portarono nel corso dei mesi all’arresto di 15 persone complessivamente, fino a ieri con un’unica sentenza di condanna, in virtù del rito scelto da uno dei coinvolti, stralciato dal procedimento: in quella pronuncia il giudice parlò di “agguati” commessi da gruppi di tifosi a danno della tifoseria ospite e della polizia, oltre alla distruzione dell’arredo urbano, i cui resti furono utilizzati per la sassaiola contro gli agenti. Cominciarono lanci di sassi e di bottiglie, con la richiesta di supporto anche ad altre forze, come i carabinieri, per poi indirizzare i mini-bus aggrediti verso l’autostrada. Ora la sentenza pronunciata ieri dai giudici del tribunale nocerino che, riconoscendo le attenuanti, hanno dimezzato le pene da scontare, portate a 60 anni di reclusione, per 12 imputati. Altri due invece sono stati assolti dalle accuse mosse dalla procura. Dopo le motivazioni della sentenza arriverà l’appello contro i 5 anni a testa di sanzione comminati per gli ultras coinvolti .





