Di Andrea Pellegrino
Pressioni su Gianluigi Cassandra per indurlo a revocare i membri del collegio sindacale del Cgs, società partecipata dell’Asi di Salerno. C’è la richiesta di rinvio a giudizio per Giuseppe Canfora e Bruno Di Nesta. Il primo, presidente della Provincia di Salerno, attualmente, tra l’altro, in piena campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale; ed il secondo nella veste, all’epoca, di membro del Consiglio generale del Consorzio Area di Sviluppo Industriale di Salerno. Attualmente Di Nesta è anche direttore generale della Provincia di Salerno. La richiesta è firmata dal pubblico ministero Maria Chiara Minerva della Procura della Repubblica di Salerno e l’udienza preliminare è stata già fissata davanti al Gup Donatella Mancini per il prossimo 19 gennaio. Canfora e Di Nesta sono indagati per concussione ed ora rischiano il processo. I fatti risalgono al 15 e 16 ottobre 2014. Poco dopo l’elezione di Giuseppe Canfora (Pd) alla presidenza dell’amministrazione provinciale di Salerno, avvenuta il 12 ottobre. In più occasioni era stato contattato Cassandra (nominato alla presidenza dell’Asi dalla passata gestione politica) per indurlo a revocare i componenti del collegio sindacale del Centro Gestione Servizi srl (Ggs) per consentire al nuovo presidente di poterli sostituire con componenti persone di loro gradimento. Evento non verificatosi per la ferma opposizione dello stesso Cassandra, nonostante gli “avvertimenti” giunti da Canfora e Di Nesta. Nel corso delle conversazioni si consigliava – a quanto pare – al presidente dell’Asi di riflettere sull’opportunità di tale scelta, «onde evitare spiacevoli conseguenze». In caso contrario, «Canfora avrebbe messo in campo qualsiasi iniziativa per paralizzare l’attività del Consorzio». Ora i due rischiano il processo. Il pubblico ministero ha individuato Cassandra e lo Stato come persone offese.