Pina Ferro
«Volevo solo godermi la serata al Teatro Verdi, come faccio di solito,, insieme alla mia famiglia, invece ho vissuto un incubo». A raccontarlo è stata Roberta Melella la quale non ha esitato a inviare la storia di quanto accadutole anche alla direzione del teatro Verdi, ma al momento senza ricevere alcuna risposta. «Ero al concerto delle 18:30 di Capodanno presso il TeaVerdi di Salerno con i miei genitori e il mio fidanzato; durante lo spettacolo di musica mi alzo per andare al bagno, nei corridoi nessuno e nel bagno altrettanto. I famosi bagni del Teatro Verdi non si chiudono da dentro quindi mi assicuro di accostare la porta di fuori e chiudere come meglio potevo la porta del gabinetto, per far capire che in quel momento era occupato. Sbrigate le faccende fisiologiche in fretta e furia, mi stavo ricomponendo: con una mano tenevo il maniglione della porta temendo un’intrusione avventata e con l’altra sistemandomi. All’improvviso qualcuno tenta di aprire la porta (riesco a vedere che è un uomo), io mi oppongo, dall’altra parte insiste ed io ancora tiro più forte dicendo “occupato, bussate prima!”. Una volta finito nel bagno (mi dovevo ancora lavare le mani) esco e davanti la porta mi aspetta un vigile del fuoco che mi dice che non dovevo fumare nel bagno.
Alche’ rispondo dicendo che non stavo fumando perché io non fumo, ma il vigile insiste accusandomi con molta insolenza, io ribatto che era molto maleducato quello che stava facendo e sentendomi attaccata ingiustamente ed essendo stata anche vista in una situazione molto intima da un estraneo mi agito e mi metto a piangere. Ritorno al mio posto, il concerto stava continuando, spiego in lacrime nell’orecchio a mia madre e al mio fidanzato quello che era successo; i due vanno a chiedere spiegazioni al vigile che persino davanti a loro continua l’accusa contro di me… Quando mia madre gli dice che ci saremmo rivolti ai suoi superiori, il vigile si dilegua da una porta di sicurezza e scompare. In tutto questo, l’hostess del piano dov’era?? Non pervenuta». Roberta e la sua famiglia non si arrendono e: «Una volta all’uscita cerchiamo un capo-squadra (di solito in platea) ma niente, non c’è più nessun vigile. Allora ci rivolgiamo al responsabile del Teatro Verdi che non sembra interessato alla vicenda, o forse non ne ha capito la gravità; ci dice di aspettare ma non torna più. La mia famiglia ed io siamo visibilmente innervositi. Usciamo dal teatro valutando sul da farsi e ci imbattiamo nella squadra di vigili che doveva fare il cambio di turno per il concerto delle 21. Spieghiamo loro l’accaduto, sono mortificati e dispiaciuti, ci fanno parlare con il vicecomandante, anch’egli si mostrerà dispiaciuto ma nulla di più (almeno sembra). Ora riflettendo: mi è stato detto “è un incidente” cercando di sminuire, per me un incidente è quando uno entra per sbaglio in un bagno occupato e dopo si scusa con l’interessato! Non quello che è successo a me. Mi chiedo, se fossi stata una vecchia signora secondo voi il vigile del fuoco avrebbe avuto lo stesso atteggiamento intimidatorio?!»