Conca dei Marini: morì dopo il crollo, condannata - Le Cronache Giudiziaria
Costiera Amalfitana Giudiziaria

Conca dei Marini: morì dopo il crollo, condannata

Conca dei Marini: morì dopo il crollo, condannata

Condanna definitiva per  il crollo di una terrazza in Costiera Amalfitana che nel 2007 aveva causato la morte del napoletano Antonio Rocco, 54 anni, e il ferimento di sette persone di cui due in gravi condizioni per giorni dopo la caduta sugli scogli e poi a mare privi di sensi: una 75enne di Torre Annunziata, comproprietaria di una villa a Conca dei Marini, affittata a persone di Napoli nell’agosto del 2007. A seguito di quel crollo perse la vita Antonio Rocco, 54enne deceduto all’ospedale Cardarelli di Napoli. La Cassazione ha reso definitiva la condanna della donna – la pena resta sospesa con prescrizione invece per le altre accuse – e ora le motivazioni sono state depositate. La donna rispondeva di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi. . L’incidente avvenne in un caldo pomeriggio di agosto, quando una terrazza in legno costruita a picco sul mare, a ridosso di una villa privata, precipitò scaraventando in mare e sugli scogli quelle  persone, che da poco avevano finito di pranzare. I soccorsi risultarono molto difficili ma rapidi. L’abitazione era raggiungibile da terra. Secondo quelle che furono le prime indagini condotte dai carabinieri di Amalfi, quella terrazza in legno era «probabilmente abusiva». La sentenza della Corte di appello di Salerno, emessa il 16 novembre 2023, confermò la condanna per la donna. Quella struttura era “precaria, priva di titoli abilitativi, realizzata senza fondazioni e con elementi di appoggio sulla roccia in stato di putrefazione”. Il crollo fu addebitato alla donna per  “non aver impedito l’abuso edilizio e, a sua volta creatasi la situazione di pericolo, non aver accertato l’idoneità della struttura a reggere il peso delle persone, prima di dare in locazione a terzi l’immobile”. Anni prima, l’allora proprietario L.C. e marito della donna, anche lui indagato, decise di patteggiare la pena. I giudici della Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso. “Accertato dal tribunale il diretto coinvolgimento della donna – al tempo ancora proprietaria nella misura del 50% – nelle trattative e negli incombenti successivi alla locazione dell’immobile alle persone offese (visite; decantazione della terrazza come attrattiva; incasso delle somme dovute; intervento per risolvere alcune problematiche insorte durante la locazione). Inoltre, l’imputata, nel promuovere la locazione dell’immobile, aveva riferito alle persone offese di aver utilizzato la terrazza per ricevere parenti ed amici, nonché per fare sport. Infine, le persone offese avevano avvisato proprio l’imputata dell’arrivo dei parenti ed amici il giorno del crollo, mentre la donna era impegnata nella pulizia di un altro immobile, adiacente a quello locato”.

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