di Arturo Calabrese
Era nell’aria. Michele Apolito, sindaco di Ogliastro Cilento e presidente della Comunità Montana Alento Monte Stella designato dalla mozione di sfiducia ai danni dell’attuale presidente Luigi Guerra, ricorre al Tar per ottenere la convalida della suddetta mozione e perché possa essere discussa nel consiglio.
Si può riassumere così la situazione che sta adesso vivendo l’ente montano con sede a Laureana Cilento. Il presidente nonché sindaco di Lustra ha rigettato la mozione che vedeva le firme dello stesso Apolito, dei sindaci di Laureana Cilento Angelo Serra, già presidente, e di Omignano Raffele Mondelli, dei delegati di Prignano Cilento Massimo Zeoli, di Sessa Cilento Nicolino Agresti e Perdifumo Andrea Russo che era in giunta con Guerra e dimessosi qualche giorno fa.
Ed è proprio questo punto, la sfiducia di Russo a sé stesso, utilizzato dal presidente per motivare la decisione di aver rigettato la mozione ritenuta non ricevibile. E qui, il ricorso di Apolito, rappresentato dall’avvocato Marcello Feola. Nel documento, tra le altre cose, si legge che «Resta che in ogni caso, contrariamente a quanto ritenuto nel provvedimento oggetto di gravame, la mozione di sfiducia costruttiva in questione è adeguatamente motivata.
Trattandosi di un atto politico per eccellenza, l’articolato documento programmatico recante le “nuove linee politiche” ad essa allegato ne integra appieno la motivazione, in quanto delinea obiettivi programmativi ed azioni amministrative non perseguite dal Presidente e dalla Giunta Esecutiva in carica».
Parole sicuramente legittime ma sulle quali si può fare un ragionamento. Guerra e i suoi non hanno avuto il tempo di governare: dall’elezione, avvenuta il 29 di luglio, alla presentazione della mozione, protocollata il 20 agosto, sono passati ventidue giorni. Tra le due date c’è stato anche il 15 di agosto e dunque qualche giorno festivo, ma a prescindere da ciò non c’è stata alcuna decisione in seno alla giunta e dunque viene spontaneo chiedersi a quali obiettivi ed azioni amministrative si riferisse Apolito.
Da sottolineare, per l’appunto, la presenza di Andrea Russo in giunta e tra i firmatari di quelle nuove linee politiche che dovrebbe essere migliore dell’azione portata avanti da sé stesso. In ogni caso, adesso tutto è nelle mani dei giudici del Tribunale amministrativo regionale che dovranno decidere se ordinare a Guerra di convocare il consiglio nel quale si dovrà discutere la mozione oppure se dare ragione all’attuale presidenza. Qualunque sia la decisione, il giovane primo cittadino lustrese ha già dichiarato di essere disposto a fare un passo di lato cedendo la poltrona a Francesco Coccorullo, delegato di Perdifumo in sostituzione del traditore Russo che ha già rassegnato le dimissioni.
L’attesa, adesso, è per la decisione dei giudici, deputati a sbloccare una situazione che sta tenendo banca da oltre due mesi, da quando cioè Guerra è stato eletto presidente. Tale elezione avrebbe potuto dare un nuovo corso ad un ente che andava così a svecchiarsi grazie alla presenza di amministratori giovani e con visione futura.
Necessario sottolineare, infine, che nelle nuove linee programmatiche presentate dagli ormai famigerati cinque, si legge testualmente “La nostra Comunità montana si distingue per la dimensione ed eterogeneità. Si spazia tra zone costiere con grosse potenzialità attrattive vuoi naturalistiche che storiche e culturali in contrapposizione ad un vasto entroterra caratterizzato dal fenomeno dello spopolamento e dell’abbandono delle terre a causa del territorio ostico e poco redditizio”.
Il programma continua con vari punti progettuali, ma queste prime frasi bastano per eccepire un qualcosa di fondamentale. Per legge, i comuni che affacciano sul mare non possono far parte degli enti montani. Azzardato, quindi, parlare di costa in un progetto per una “nuova” comunità montana. Ma del resto il documento è stato firmato da chi ha sfiduciato sé stesso come assessore.