di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. Stop alle assunzioni a Palazzo di Città. Almeno fino al 2023.
Lo hanno deciso Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, membri della commissione straordinaria che regge le sorti della città.
La triade ha confermato la direttiva emanata nel 2013 da Mario Rosario Ruffo, commissario prefettizio che all’epoca occupava l’aula del sindaco.
Nei giorni scorsi, infatti, Iorio e i suoi hanno firmato la delibera 120/G, tramite la quale sono state programmate le politiche triennali – dal 2015 al 2017 – relative al fabbisogno di personale della macchina comunale.
Alla luce della ricognizione del personale, operata da ogni dirigente sul finir dello scorso anno e rielaborata nel 2015, è venuto fuori che negli uffici municipali non v’è alcuna situazione di esubero o d’eccedenza del personale dipendente.
Eppure, com’è noto, dalle parti del Tusciano bisogna ancora ottemperare ai dettami della Corte dei conti che, il 19 giugno dello scorso anno, ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Lo strumento, volto a scongiurare una dichiarazione di dissesto, fu inizialmente richiesto, negli ultimi mesi del 2012, dal consiglio comunale timonato dall’ex sindaco Giovanni Santomauro; l’elaborazione del grosso del piano di riequilibrio fu attuata nel 2013, nell’era di Ruffo; la triade, poi, ha apportato delle piccole modifiche e ha lavorato per ottenere la fatidica approvazione.
«Per l’intera durata del piano di riequilibrio finanziario – si legge nella delibera – non si potrà procedere all’assunzione di altro personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale».
Divieto d’assunzioni che tocca pure alcuni settori particolari, come la polizia locale, che da 70 caschi bianchi è passata a contarne 53, e la municipalizzata Alba. La delibera commissariale, dunque, contrappone un netto diniego alle lagnanze dei lavoratori della partecipata, che lamentano – e il piano Conai per il recupero di carta e cartone dà loro ragione – d’esser pochi.
Discorso diverso per Giancarlo D’Aco, nominato dirigente dell’intero settore tecnico nel 2014 e ancora legato al Comune di Battipaglia almeno fino alla primavera 2016, avendo ricevuto, lo scorso febbraio, la proroga del rapporto di lavoro – il cui contratto, come vuole la prassi nei casi di deroga al divieto d’assunzione, era già stato approvato dal Viminale – per tutta la durata dell’amministrazione commissariale: i comuni sciolti per infiltrazione camorristica, infatti, possono assumere personale a tempo determinato, in deroga ai limiti legislativi vigenti.
Ad ogni modo, con un disavanzo da ripianare fino al 2044, non è affatto da escludere che lo stop alle assunzioni vada addirittura oltre il 2023.