di Andrea Pellegrino
Alcuni documenti sul sito di compostaggio sarebbero già in possesso dell’Anac di Raffaele Cantone, altri saranno consegnati nei primi giorni di ottobre. A lavorare, infatti, sulle controdeduzioni all’ultima segnalazione dell’ex pm sul sito di compostaggio di Salerno ci sono il Comune di Salerno – con il suo dirigente del settore ingegnere Luca Caselli – e l’Arpac di Salerno, tirata in ballo sulla vicenda dall’Autorità anticorruzione. Ma sullo sfondo ci potrebbe essere anche l’apertura di un’inchiesta contabile da parte della Corte dei Conti e di una penale da parte della Procura della Repubblica di Salerno. Si pensa però che si attenderà la relazione finale di Raffaele Cantone. La vicenda nasce dopo una denuncia presentata dall’ex assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano supportato dall’allora presidente della Regione Stefano Caldoro e rilanciata dal consigliere comunale Roberto Celano. All’Anac, alla Procura e alla Corte dei Conti, Romano ha evidenziato delle anomalie riguardo i costi, la gestione, i mancati proventi e l’eventuale proroga all’appalto oggi affidato alla Daneco impianti. Nei mesi scorsi sono stati due i tecnici che Cantone ha inviato direttamente al Comune di Salerno con il supporto della Guardia di Finanza. Il Comune di Salerno starebbe ora lavorando alla memoria da presentare nei prossimi giorni a cui seguirà probabilmente anche una richiesta di audizione per chiarire al meglio la vicenda. Le direttrici, secondo indiscrezioni, su cui il settore ambiente starebbe lavorando riguarderebbero il costo dell’organico che si attesterebbe intorno ai 108 euro a tonnellata, contrariamente, a detta del Comune di Salerno, ai 155 euro denunciati da Roberto Celano. Il Comune di Salerno vorrebbe quindi dimostrare che si tratta di uno dei costi (quello di 108) che è competitivo e tra i più bassi d’Italia. Altro aspetto riguarderebbe la gara d’appalto dove il Comune è impegnato a dimostrare l’effettiva trasparenza degli atti, accertata anche dall’assenza di ricorsi da parte delle ditte escluse. Tra le altre controdeduzioni ci sono anche chiarimenti riguardo ai compensi per i collaudatori, che per due anni hanno svolto la propria attività presso il sito di compostaggio. Dalla parte del sito di Salerno ci sarebbero anche certificati di qualità emessi da tecnici del Ministero dell’Ambiente, documentazione questa che sarà appunto presentata a difesa del Comune nelle prossime settimane all’attenzione di Raffaele Cantone. Intanto, l’interessamento di Cantone e i successivi risvolti che potrebbero esserci sotto il profilo contabile e penale mantengono alta l’attenzione della politica regionale e comunale intorno al sito di compostaggio di Salerno. Sulla vicenda infatti è ritornato Stefano Caldoro: “Serve trasparenza sul sito di compostaggio. E’ coraggiosa l’inchiesta avviata da questo quotidiano grazie all’attività di Giovanni Romano – dice l’attuale capo dell’opposizione in consiglio regionale – sono certo che sarà fatta chiarezza su una materia così delicata. Sui rifiuti non serve la propaganda”