di Andrea Pellegrino
Arriva perfino in Parlamento il caso del commissario ad acta nominato dal difensore civico regionale per l’approvazione degli istituti di partecipazione al Comune di Salerno. L’interrogazione è di Enzo Fasano, parlamentare di Forza Italia, che dopo aver assistito a due nomine, a due ricorsi al Tar, a due sospensive lampo del provvedimento, porta il caso all’attenzione del Ministro degli Interni Matteo Salvini. Insomma, da settimane ormai la politica cittadina ruota intorno ad un commissario che, in fin dei conti, dovrebbe approvare una delibera, tanto semplice, quanto dovuta. Per intenderci, per istituti di partecipazione s’intendono referendum popolari e diretta streaming delle sedute consiliari. Regolamenti che sono al vaglio delle commissioni, statuto in particolare, fin all’era De Luca ma che non sono stati mai effettivamente adottati o portati all’attenzione dell’aula consiliare. L’inghippo principale riguarderebbe la diretta streaming, fin dall’inizio osteggiata da Vincenzo De Luca e naturalmente negata anche dall’attuale primo cittadino Vincenzo Napoli. Il taglia e cuci, ormai annuale, del regolamento riguarderebbe anche i criteri per l’indizione di un eventuale referendum cittadino. Da un mese circa a Palazzo di Città la priorità è impedire l’insediamento del commissario mandato da Napoli. Una manovra questa che ha trovato anche sostegno da parte dell’opposizione. Non fosse altro che la mozione consiliare che congela la nomina del commissario, porta la firma di Antonio Cammarota, presidente della commissione trasparenza e consigliere d’opposizione. Poi da qui i due ricorsi al Tar e le due sospensive concesse in tempi record dalla giustizia amministrativa salernitana. Ora Forza Italia porta il caso in Parlamento. «Non è più possibile tollerare questo grave balletto – spiega Fasano – «Il Comune di Salerno non solo non ha provveduto ad adottare un atto fondamentale quale il regolamento per la partecipazione ma si è impegnato a intralciare la prevista attività sostitutiva che, attraverso il commissario ad acta, avrebbe permesso all’Ente di dotarsi di un regolamento obbligatorio. Chiederò al ministro dell’Interno, in base a quelle che sono le sue competenze, di verificare la situazione, anche attraverso la Prefettura di Salerno, e valutare il comportamento dell’Amministrazione comunale di Salerno che, ancor prima della doppia sospensiva concessa dal Tar, ha ostacolato l’attività del commissario ad acta nominato dal difensore civico regionale», conclude Fasano