E’ un invito all’amministrazione comunale, e in particolare all’assessore all’Annona Francesco Picarone, quello promosso da Rosario Peduto, portavoce cittadino di Fratelli d’Italia, e Antonio Mola delegato alle Politiche giovanili del coordinamento cittadino del partito, che sollecitano un incontro costruttivo tra le associazioni di categoria del settore commerciale e l’espressione giovanile delle stesse. La questione è presto detta, si tratta nelle loro intenzioni di aprire un dialogo sull’importanza delle attività commerciali per rispondere alla crisi economica e alla disoccupazione giovanile che potrebbe essere affrontata aprendo in modo costruttivo le porte del commercio proprio alla potenziale nuova forza lavoro. Il settore, si sa, subisce, come e forse più degli altri, la congiuntura negativa di un economia che fatica a decollare da sola ma che con una serie di misure e incentivi può essere aggirata dando spazio ad una qualche forma di ottimismo realistico. Il numero di attività commerciali costrette a chiudere si fa sempre più alto nonostante l’attrattiva per allargare il bacino dei consumatori offerta dalle “Luci d’Artista”; eppure il comparto sembra esercitare una particolare attrattiva sui giovani che si affacciano alla prima occupazione, grazie forse al valore aggiunto relazionale che attività simili portano necessariamente con sé. Fosse pure per i giovani l’unico modo, dopo altri e vari tentativi falliti, di entrare nel mondo del lavoro, è una risorsa che va incentivata e incoraggiata proprio in questo periodo di crisi profonda. A questo proposito l’invito che Peduto e Mola fanno è quello di cercare di mettere in moto, da parte dell’amministrazione comunale, una serie di azioni di accompagnamento e sostegno sostanziale al commercio. Una potrebbe essere rappresentata dalla formula dei “Distretti del Commercio” i cui diversi modelli hanno trovato già successo nella pratica organizzativa di alcune città del territorio nazionale e premiati anche dalla scuola di management del Politecnico di Milano. Uno di questo replicabile magari nella nostra città è quello della specializzazione merceologica delle zone e delle vie che oltre a esercitare un richiamo sul turista che non sembri artificiale e posticcio, crea nicchie di offerta specifica e, in particolare, crea una sorta di comunità settoriale che farebbe da cuscinetto ai nuovi soggetti che si affacciano sul mercato ovviando all’inconveniente difficilmente aggirabile che l’inizio di una attività sempre comporta prima che il gestore sia “riconoscibile”.
Lucia D’Agostino