di Andrea Pellegrino
Finiscono direttamente nella relazione della Corte dei Conti i casi della Colonia San Giuseppe e “rimborsopoli” di Cava de’ Tirreni. Danni all’erario che la sezione regionale della Campania evidenzierà nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in programma venerdì. Ieri si è svolta la cerimonia nazionale durante la quale sono state evidenziate anche le criticità e le indagini che riguardano la Campania. Tra queste quelle in corso a Palazzo Sant’Agostino dove sotto i riflettori è finita la nomina del direttore generale Bruno Di Nesta (dimessosi qualche settimana dopo gli inviti a dedurre), con tanto di richiesta di risarcimento del danno per l’attuale presidente della provincia di Salerno Giuseppe Canfora. Secondo quanto afferma il presidente della Corte dei Conti regionale Michael Sciascia, per quanto riguarda «l’efficienza della pubblica amministrazione, la Campania si colloca agli ultimi posti tra le regioni italiane ed europee, per cui occorre un impegno della classe dirigente, ed in particolare di quella politica». Nell’ambito del settore pubblico, lancia l’allarme il presidente della Corte dei Conti : «è preminente l’esigenza di mantenere anche e soprattutto i sistemi finanziari nella legalità con il rispetto della veridicità dei bilanci, mentre continuano ad emergere casi di sospetta falsificazione di bilanci e consuntivi». Circa due milioni e mezzo di euro il danno quantificato in relazione alla ”gestione di fondi pubblici da parte dei gruppi consiliari regionali per le più varie spese”. «Casi analoghi – scrive il presidente Michael Sciascia – si sono iniziati a riscontrare anche a livello comunale, in ordine a spese illegittime disposte dai gruppi consiliari di Cava de’- Tirreni». Ancora l’attenzione è sull’appropriazione di finanziamenti e contributi, compresi quelli provenienti dall’Unione Europea, destinati ad iniziative imprenditoriali e sociali sia alla formazione professionale, che invece – sostengono i giudici contabili – «continuano purtroppo a risultare spesso assorbiti da iniziative fittizie ed ottenuti attraverso falsificazioni documentali in un sistema di scarsi controlli e di corruttela». Tra gli esempi negativi spuntano la Colonia San Giuseppe e la condanna dell’ex Vescovo Gerardo Pierro. «Di particolare rilievo risulta il caso di Curia Arcivescovile – si legge nella relazione – che ha destinato concretamente il finanziamento di circa 2.500.000 per la realizzazione di struttura alberghiera invece che di tutela dell’infanzia ovvero con fatture ‘gonfiate’ per ottenere circa 4 milioni di euro per contributi nell’ambito del rilancio della pesca. Ancora, si presentano casi di indebita percezione di pensioni di invalidità ed in particolare di indennità di accompagnamento». Sciascia afferma inoltre che «occorre individuare e sradicare il fenomeno diffuso a livello nazionale della corruzione (stimata in Italia nell’iperbolica somma di 60 miliardi di euro)». Nella relazione si sottolinea che per quanto riguarda la Regione Campania si deve «completare il risanamento della spesa sanitaria, che va ricondotta a livelli di compatibilità, portando a termine il piano di rientro finanziario e uscendo dall’attualecommissariamento straordinario». E’ necessaria – scrive Sciascia – una «continua vigilanza sui centri di riabilitazione e sulle altre strutture accreditate con la Regione, che hanno sottratto nel recente passato enormi risorse mentre continuano ad emergere casi del genere». Capitolo trasporti. «Sarà necessario ottimizzare e riorganizzare – si legge nella relazione – il sistema della mobilità regionale, il cui disservizio grava sui cittadini in termini di disagio e di spesa, nonché tutti gli altri aspetti dell’amministrazione regionale e territoriale, ad iniziare dalle Aziende speciali e dalle Società partecipate. Molti dubbi da verificare insorgono infatti sulla limpidezza dei metodi di gestione di Aziendespeciali, sempre nel settore della mobilità, per irregolarità in nomine, assunzioni, affidamenti di consulenze, che saranno presto chiariti».