Coldiretti: "Brucellosi? Salerno isola felice" - Le Cronache
Attualità Provincia Eboli

Coldiretti: “Brucellosi? Salerno isola felice”

Coldiretti: “Brucellosi? Salerno isola felice”

Le problematiche degli allevatori salernitani e il benessere animale sono al centro della due giorni di incontri in programma al Cremopar di Eboli. Promossi da Coldiretti e Associazione Allevatori Campania e Molise, l’evento di ieri ha visto la partecipazione di Luigi Cortellesa, commissario straordinario per l’emergenza tubercolosi e brucellosi.

«La provincia di Salerno – dice – è un territorio che oltre ad essere baciato dalla fortuna per la storia per la bellezza delle sue coste, quella amalfitana e quella cilentana, consente una visione imprenditoriale più snella ed adeguata alle esigenze degli allevamenti di bufale. A questo dobbiamo aggiungere l’operosità degli allevatori, la loro consolidata tradizione, la loro visione prospettica e ciò ci consente di avere maggiore possibilità di scommettere in positivo ovviamente con tutte le prescrizioni del caso. Quella degli allevatori – aggiunge – è la punta di diamante dell’economia agroalimentare nazionale. A loro si deve guardare con rispetto, considerazione e fiducia».

A questo punto, il commissario straordinario Cortellessa pone l’accento sul futuro del comparto: «Intanto dobbiamo cominciare a parlare bene di questo importante aspetto dell’economia italiana. Abbiamo la strana abitudine di parlarci male da soli – ragiona – e abbiamo anche qualche rappresentante politico che viene a Roma a parlare male del settore. Noi del settore dobbiamo parlare bene perché dobbiamo indurre, la pari degli altri formaggi nazionali, la famiglia di Voghera, Treviso e La Spezia ad acquistare mozzarella di latte di bufala». Presente anche il direttore di Coldiretti Salerno Vincenzo Tropiano. «L’incontro ha lo scopo di divulgare quelle che sono le direttive comunitarie che devono essere recepite dagli allevatori anche per quella che è la dignità degli animali allevati. Ma nel contempo c’è un focus sulle malattie endemiche presenti in Campania e faccio riferimento alla brucellosi e alla tubercolosi che hanno presenza diverse a Caserta o a Salerno. Qui ci sono strutture allevatoriali che permettono di gestire in maniera differente gli spazi per i capi e ciò consente proprio di avere una minor incidenza delle malattie di cui sopra. Qualche focolaio c’è anche perché sono malattie difficili da debellare e lo scopo dell’incontro è quello di ragguagliare gli allevatori rispetto a quali sono i protocolli sanitari per contenere ulteriormente ove vi siano piccoli focolai questo tipo di situazione».

C’è, in ogni caso, dell’ottimismo: «La situazione della sanità animale in provincia di Salerno direi che è ottimale rispetto ad altri territori ed altre regioni d’Italia. Come Cortellessa, anche Tropiano guarda al futuro: «C’è ottimismo anche qui – le sue parole – ci sono tanti giovani che si avvicinano a questo tipo di lavoro. Sono giovani che per ricambio generazionale si avvicinano al settore o giovani che si cimentano per la prima volta nell’allevamento. Registriamo questi numeri sia nel settore bovino che in quello ovicaprino e lo fanno con una logica nuova, volta all’avanzamento tecnologico ma anche più attenta al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità dell’allevamento stesso. C’è un futuro che vede un allevamento 4.0 dove robotica e sensoristica consentono agli allevatori di reggere un mercato di difficile approccio – conclude Tropiano – per gli investimenti e per le spese da affrontare ogni giorno».