Erika Noschese
Pellezzano Libera pronta ad entrare nel vivo della campagna elettorale. La lista civica che sostiene la candidatura a sindaco di Claudio Marchese è stata ufficialmente presentata nella mattinata di sabato. Tra i nomi in campo per un posto in consiglio comunale ci sono: Angelo Avallone, Erminio Carotenuto, Sabatino Iuliucci, Clemente Landi, Gaetano Landi, Fabiola Maddaloni, Pasquale Marruccelli, Martina Masullo, Mario Mercorella, Franca Napodano Palatucci, Anna Maria Ricciardi, Salvatore Russo, Giuseppina Salvati, Tiziano Sica, Monica Sola e Nicola Striano. A poche ore dalla presentazione della lista abbiamo scambiato due chiacchiere con Claudio Marchese, pronto ad affrontare la campagna elettorale per tentare di conquistare lo scranno più alto a Palazzo di Città.
Claudio Marchese, candidato alla carica di primo cittadino a Pellezzano. Quali sono i punti più importanti del suo programma elettorale?
«Il mio programma elettorale prevede, innanzitutto, di ridare dignità a questo paese che ultimamente si è un po’ perso. Partiremo sicuramente dalla valutazione del bilancio per capire l’agibilità politica dell’ente. Poi, ci concentreremo su quella che è la valutazione, che ultimamente è stata molto carente, è mi riferisco soprattutto alla viabilità e al taglio dell’erba. Ovviamente, rimanderò tutto in un discorso più ampio per quelli che sono gli altri punti del programma ma noi stiamo focalizzando i due elementi che considero essenziali».
Un comune come quello di Pellezzano da dove dovrebbe ripartire, dopo il voto del 10 giugno?
«Dovrebbe ripartire dall’agibilità dell’ente, come ho già detto, e quindi dalla possibilità di poter sistemare alcune cose che sono effettivamente carenti e sono sotto gli occhi di tutti, come le buche, l’igiene e la raccolta differenziata. Non è possibile che in questo comune si debba sempre utilizzare del volontariato per… anche se il volontariato è una cosa che potrebbe essere ben organizzata ma per volontariato non intendo le solite associazioni ma i cittadini in prima persona».
Pellezzano è comune commissariato a causa della sfiducia di alcuni consiglieri di maggioranza all’ex sindaco Pisapia. Quanto può aver influito, secondo lei, negativamente per Pellezzano?
«Senz’altro in maniera negativa. Credo non ci sia mai stato un commissario in questo comune. E’ la prima volta che si verifica ed evidentemente ci sono responsabilità che i cittadini ben conoscono e sanno a chi addebitare. E’ un’amministrazione che si è spaccata, non sappiamo su quali punti programmatici o personali ma è chiaro che è la prima volta che succede ed è estremamente negativo per la cittadinanza, la popolazione avere questo comune commissariato che, di conseguenza non è agibile».
Fino a poche ore fa i suoi avversari erano due, Morra e Pisapia ma quest’ultimo pare abbia trovato impedimenti burocratici che potrebbero fermare la sua corsa verso Palazzo di Città.
«A me dispiace se per motivi burocratici una lista possa sparire dalla competizione. Certamente è un danno per la presenza e la democrazia. Non posso addentrarmi in altri tipi di ragionamenti perché non conosco le motivazioni che hanno portato all’esclusione della lista pertanto posso solo dire che mi dispiace perché è un danno per la democrazia».
Tra i due chi avrebbe temuto di più?
«Io non temo nessuno e neanche la mia squadra e i miei candidati. Stiamo portando avanti il nostro ragionamento e lo portiamo avanti con convinzione, sottoponendoci al giudizio insindacabile degli elettori. La nostra prima vittoria è stata esserci perché sembrava che la competizione dovesse essere a due. A noi non ci appassionano le faide familiari o le guerre guelfi e ghibellini. Siamo altro e lo vogliamo dimostrare con la nostra presenza e lo stiamo facendo».
La sua è una lista civica che comprende al suo interno nomi di spicco. Il boom della Lega e il risultato del centro destra alle elezioni amministrative crede possa essere confermato alle amministrative?
«Si, la mia è una lista civica come lo sono anche le altre. Certamente c’è un’ispirazione, almeno da parte mia ma evidentemente non tutti i candidati la vedono come me, molti hanno aderito semplicemente al progetto e alla possibilità di poterlo concretizzare, alternativo per il territorio. Io sono un elettore del centro destra ed è noto e non lo smentisco e quindi mi fa doppiamente piacere sapere che ci sono persone che condividono le mie posizioni politiche all’interno della mia lista ma ci sono anche persone che vogliono impegnarsi per il bene della comunità e sono felice di poter rappresentare il centro destra almeno nella parte più sana di questo termine anche in questa competizione elettorale, pur essendo marginale in questa competizione».
Se potesse lanciare un appello agli elettori cosa direbbe?
«Io direi semplicemente loro che se come me non gli appassiona la guerra interna noi siamo l’alternativa. Sostanzialmente, questo è il messaggio che abbiamo inteso mandare e lo faremo diventare sempre più forte col passare del tempo. Abbiamo capacità, professionalità e la volontà di affrontare e tentare di risolvere i problemi di questo comune e per farlo diventare migliore, più bello, più vivibile sotto tutti i punti di vista, sia per i servizi che per la vivibilità stesso di questo territorio».