DA LE CRONACHE OGGI IN EDICOLA
Dimissioni in blocco per i vertici dell’azienda universitaria ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno rei di aver portato allo sfascio la sanità salernitana. A chiederlo in una conferenza stampa un sindacato spaccato con i segretari provinciali della funzione pubblica di Cisl e Uil che non risparmiano accuse gravi alla Cgil che viene ritenuta connivente con i vertici del Ruggi, con il segretario della Funzione Pubblica della Cisl Pietro Antonacchio che parla addirittura di gestione clientelare opportunistica. Il dato più eclatante del fallimento delle azioni della direzione aziendale, dice Aniello Capuano della Cisl, è stato la riduzione di 200 posti letto nel periodo estivo in tutti i plessi dell’Azienda universitaria ospedaliera, di cui 129 solo al Ruggi. Solo nel dipartimento cuore dell’ospedale Ruggi di Salerno sono stati ridotti 20 posti letto, 16 in medicina generale, 12 in pediatria e 12 in chirurgia vascolare, 10 in urologia e così via. Siamo ai minimi storici di garanzia assistenziale, dice ancora Aniello Capuano. “Al Fucito di Mercato san Severino, spiega sempre Capuano, ci gestiamo da soli. Eppure si parla di Azienda universitaria unica, ma non è così. Non c’è un’organizzazione dei servizi, si è parlato di garanzia giovani, del reclutamento di nuovo personale grazie a questa misura regionale , ma fino ad ora non si è visto nessuno. Noi piu’ volte ci siamo battuti con l’azienda per avere nuovo personale, soprattutto operatori socio- sanitari ed infermieri. Chiediamo che il direttore generale dell’azienda universitaria ospedaliera di Salerno Vincenzo Viggiani convochi subito un tavolo per garantire una volta per tuttte un ‘assistenza adeguata al cittadino altrimenti scenderemo in piazza per dire che la sanità è questa.” Ci va giu’ duro anche Gaetano Biondino della Cisl quando descrive cio’ che accade da tempo all’ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’Tirreni e non lesina accuse al neo sindaco che qualche giorno fa visitando la struttura ha detto che non era così grave la situazione come l’avevano descritta i sindacati. Attaccano i vertici dell’azienda universitaria ospedaliera anche il responsabile della Uil sanità Biagio Tomasco e Giuseppe Natella della Uil. Chi sfortunatamente deve ricoverarsi in questo periodo in ospedale, spiegano, devono non solo soffrire per la malattia ma anche per il caldo asfissiante. I reparti sono privi di aria condizionata, nelle sale operatorie si arriva anche a 38 gradi. Poi c’è il problema del sovraffollamento e quindi la situazione si complica per il paziente e per il lavoratore che deve garantire un’assistenza adeguata. Le accuse alla dirigenza vanno anche oltre con Giuseppe Natella della Uil che parla di delibere per progetti ad personam, di persone legate strettamente alla dirigenza. C’è un progetto, continua Natella, che non è stato proprio discusso con le organizzazioni sindacali. Si tratta di una ventina di progetti approvati camuffando, dice Natella, la progettualità con la criticità. Anche Renato De Luca della Fsi stigmatizza i problemi che aumentano con il passare del tempo: “pensionamenti, nessuna assunzione e prestazioni lavorative che devono sopperire a carenze di organico ormai insostenibile. Lavoriamo sotto stress, non ci sono piu’ le condizioni per farlo, dice Renato De Luca. E’ ora di voltare pagina. Il Ruggi sembra un ospedale albanese”.
Alessia Bielli
il “Ruggi” senza governo
Fondamentalmente ci si trova di fronte ad una totale assenza di governo di una struttura complessa. Descrive così la situazione generale dell’azienda universitaria ospedaliera san Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno e dei suoi plessi annessi, il segretario della funzione pubblica della CISL Pietro Antonacchio che parla anche di mancanza di gestione coerente e corretta e di un territorio che perde la sua dignità. ” Il Ruggi, dice ancora Antonacchio, è lasciato in mano a persone che hanno una totale disattenzione alle esigenze dei cittadini e allo stesso tempo con uno sfregio totale di quelli che sono i diritti dei lavoratori , diritti calpestati quotidianamente”. Di qui l’appello al neo governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che è l’unico, per Pietro Antonacchio, che puo’ dare una svolta alla situazione. ” De Luca se vuole dare un segnale vero deve smantellare la continuità con la precedente amministrazione regionale e deve immediatamente rimuovere i dirigenti incapaci. Vi è un’esigenza totale di dare una dignità a Salerno , solo lui la può dare cambiando la metodologia di gestione della cosa pubblica”. L’ipotesi di commissariamento che c’è per l’azienda sanitaria locale di Salerno potrebbe essere estesa anche all’azienda universitaria ospedaliera? ” Quello dell’ASL, dice Antonacchio, è un commissariamento quasi dovuto poichè è scaduto il mandato di Antonio Squillante, dall’altra parte il mandato non è ancora scaduto ma sarebbe il caso di chiedere le dimissioni di Viggiani anche perchè il managment attuale che lo sostiene è assolutamente inadeguato per questa città.” Ma a questo punto qual’è la proposta del segretario della funzione pubblica della Cisl Antonacchio? ” Io propongo di cambiare, di mettere al centro i bisogni della collettività, propongo di dare dignità ai lavoratori, a questo territorio che è stato sempre calpestato e messo ai margini da quella che è stata la gestione regionale della sanità negli ultimi 20 anni. Ora è il momento di cambiare e solo De Luca lo puo’ fare, ma lo faccia sul serio perchè quelli che fino ad ora sono arrivati sono solo segnali di continuità”.
Alessia Bielli