Dall’inchiesta madre sul Sistema Salerno nasce una costola di un’altra inchiesta che sottotraccia va avanti, con la richiesta di una proroga di indagini. Il tutto nasce da una intercettazione telefonica, una delle tante, in cui un dipendente di una società dove è coinvolto anche il Comune di Salerno, si lamenta con uno degli indagati, per le assunzioni, ben cinque, programmate prima delle elezioni comunali, e di cui si conoscono già i nomi. L’aver chiesto ad una società interinale quind esterna, di procedere ai fatidici colloqui, si sarebbe rivelato tutto una farsa. Alla fine sono stati assunti con ruoli dirigenziali, consostanziosi stipendi, pare intorno ai 2500 euro al mese, i cinque nominativi già conosciuti. Parenti del presidente, parenti di ex magistrati, parenti di un assessore in carica. L’infornata alla vigilia del voto è cosa fatta. Sull’argomento risultano anche domande specifiche durante gli interrogatori di garanzia Risposte che sono state secretate dagli inquirenti e su cui filtra pochissimo. Filtra solo il fatto che l’inchiesta, oltre a toccare il Comune di Salerno arriva fino alla Regione a Napoli, dove coinvolgerebbe anche un consigliere regionale che nella cinquina avrebbe infilato il genero. La proroga delle indagini -a proposito per alcuni indagati non è stata chiesta- lascia intendere che le indagini coordinate dalla Questura di Salerno vanno avanti. Come proseguono gli approfondimenti su altre ipotesi di reato che sono emerse durante la fase preòiminare delle indagini. Ed anche in questo caso diversi politici sono sulla graticola per possibili sviluppi nei prossimi giorni. Anche perchè il giorno 4 c’è un’altra udienza del processo che riguarda Nino Savastano e Vittorio Zoccola che potrebbe essere decisiva anche per le indagini. Come è noto il vero nodo del processo riguarda proprio l’utilizzo delle intercettazioni. Ma se l’accusa punta a giocarsi questo asso per portare avanti le proprie accuse, le difese sono agguerrite e promettono clamorose verità anche per ciò che riguarda i presunti accusatori. Basta dare un’occhiata alla lista dei testimoni per rendersi conto che la battaglia è appena cominciata. la Procura però è chiamata a dare risposte immediate sul resto dell’inchiesta.
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