di Adriano Rescigno
Questa mattina nella parrocchia della località San Giuseppe al Pozzo si svolgeranno i funerali di Carmine Senatore, cinquantacinque anni, imbianchino, morto ieri mattina nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli a causa della gravità delle ustioni riportate sul corpo durante l’incendio del suo capanno. Tre le versioni che trapelano dal commissariato cittadino di polizia guidato da Immacolata Acconcia. Nella serata di lunedì – la prima versione – l’uomo cerca il suicidio ma la situazione gli sfugge di mano con conseguente incendio del suo capanno nel pressi del cavalcavia della zona industriale a via Gaudio Maiori. L’uomo avrebbe potutoanche dal fuoco – seconda versione – al capanno per motivi assicurativi. Si è trattato – ultima versione – di un incidente nel quale l’uomo si è trovato coinvolto e per il quale ha perso la vita. Per gli inquirenti però un elemento sfugge, ovvero la ritrosia dell’uomo nel farsi soccorrere. Stanto alle testimonianze dei sanitari della Croce Bianca, per primi accorsi sul posto, l’uomo non voleva farsi portar via dalle fiamme, ma solo l’intervento con la forza da parte dei vigili del fuoco lo ha salvato da una morte istantanea. «Perchè l’uomo non voleva farsi soccorrere?», l’interrogativo della polizia che indaga, interrogativo che avvalorerebbe la tesi del tentata suicidio. Dopo l’intervento dei caschi rossi dunque, l’uomo è stato trasportato al Santa Maria dell’Olmo, ma avendo riportato sul corpo ustioni gravi dal primo al terzo grado è stato trasferito nel reparto grandi ustionati del nosocomio napoletano Cardarelli dove ha trovato la morte nelle prime ore del mattino di ieri. Questa mattina quindi si svolgeranno i funerali dell’imbianchino a poche centinaia di metri dal capanno maledetto, nella parrocchia di San Giuseppe al Pozzo, al confine con Nocera Superiore mentre continuano le indagini del commissariato per stabilire le reali cause che si celano dietro all’incendio sviluppatosi nel capanno a ridosso di un fabbricato industriale.