Il percorso di approfondimento continua con tre temi che raccontano la visione di Lello Ciccone per la Campania del futuro: innovazione, agricoltura e politiche sociali. Tre facce di una stessa idea — una Regione moderna, produttiva e capace di non lasciare indietro nessuno.
Avvocato Ciccone, partiamo dall’innovazione. Che ruolo può avere nella crescita della Campania?
«L’innovazione non è un lusso, ma una necessità. Oggi significa semplificare la vita ai cittadini e rendere più efficiente la pubblica amministrazione.
Servono investimenti nella banda larga, anche nei piccoli comuni, e un utilizzo concreto delle nuove tecnologie per ridurre la burocrazia. Penso, ad esempio, alla sanità: con l’Intelligenza Artificiale possiamo abbattere le liste d’attesa, digitalizzare le cartelle cliniche, migliorare l’assistenza territoriale. L’innovazione è la chiave per una Regione più trasparente, moderna e vicina alle persone.»
Un tema a lei molto caro è anche l’agricoltura. Perché rappresenta un punto centrale del suo programma?
«Perché l’agricoltura è identità. È radice, economia, cultura.La Campania vanta eccellenze straordinarie, ma spesso i nostri agricoltori si sentono soli di fronte a burocrazia e difficoltà di mercato.Dobbiamo valorizzare le filiere locali, sostenere i prodotti tipici e favorire i mercati a km 0.
Penso ad emergenze che non possiamo ignorare, come quella dei cinghiali, che devastano campi e mettono in ginocchio le aziende agricole. Servono piani di contenimento seri, concertati con gli enti locali e le associazioni di categoria.Difendere chi lavora la terra significa difendere il territorio.»
E infine, il sociale: cosa serve per rendere la Campania più giusta e inclusiva?
«Una Regione si misura da come tratta i più fragili.
Penso alle famiglie in difficoltà, agli anziani soli, alle persone con disabilità: servono reti di servizi diffusi e accessibili, percorsi di inclusione che restituiscano dignità e speranza.
Non parlo di assistenzialismo, ma di politiche attive e di sostegno per le comunità.
Solo così possiamo costruire una Campania che cresce tutta insieme, senza lasciare indietro nessuno.»





