di Monica De Santis
Chiude il Vicolo della Neve, lo storico ristorante del centro storico salernitano, frequentato nel secolo scorso da poeti, attori, scrittori e cantanti. Un locale che ha fatto la storia della ristorazione salernitana. Conosciuto da tutti, preso d’assalto dai turisti che venendo in città già sapevano dove andare a mangiare. La pasta e fagioli era il piatto forte, quello che tutti ordinavano perchè come la si mangiava al Vicolo della Neve non la si mangiava da nessuna parte, per secondo poi il baccalà era il piatto preferito dai clienti. Poi il primo cambio di gestione, poi un secondo. Cambi di gestione che hanno cambiato il locale, o meglio, chi è subbentrato non è riuscito a mantenere quella fama nota a tutti. Poi la Pandemia, la chiusura delle attività commerciali e soprattutto della ristorazione. Un duro colpo e alla fine la decisione dei nuovi titolari del locale di chiudere Tanti tantissimi i commenti dei salernitani sulla chiusura del Vicolo della Neve. Tanti commenti ed un invito all’amministrazione comunale e alla Sovrintendenza di salvaguardare la storia insegna e le scritte ed i disegni sui muri interni del ristorante. Un invito a salvaguardare un pezzo di storia di questa città che non può sparire con la chiusura dello storico ristorante del centro storico della città.
Cammarota: “Questo è il segnale di una economia a pezzi”
“La chiusura del Vicolo della Neve di Salerno è un simbolo negativo di decadimento della nostra economia e di una intera comunità. Non possiamo più perdere tempo rispetto ad un problema sempre più grave e preoccupante”. Così l’avvocato Antonio Cammarota, presidente della commissione trasparenza e candidato sindaco de “La Nostra Libertà” commentando la chiusura del noto ristorante del centro storico “Vicolo della Neve”. “Saracinesche abbassate da un lato e facili prede di soggetti ostili dall’altro, il commercio salernitano sta vivendo la sua peggiore crisi. Va evitato che si chiuda tutto, va rilanciato un piano del commercio importante che segni una ripresa”, prosegue Cammarota. “Servono iniziative concrete, come la pedonalizzazione di alcuni luoghi della città, la creazione di eventi specifici e attrattivi o la possibilità di esporre la propria merce all’esterno come avviene a Firenze o in altre realtà d’Italia. Occorre un piano del commercio salernitano nonché un marchio di tutela e di promozione , e non solo tavoli e sedie gratuiti all’esterno, tra l’altro voluto dalla normativa nazionale e non da una scelta politica e mirata dell’amministrazione comunale”, prosegue Cammarota.“Altrove”, conclude Cammarota, “come a Cava dei tirreni, Avellino, Napoli, il commercio viene tutelato, difeso, supportato, solo a Salerno la giunta recita il suo copione tardivo e insufficiente della peggior amministrazione comunale sempre”
Loffredo: “Respingo le accuse, la chiusura dovuta ad altro”
“Nonostante la pandemia, il settore della ristorazione conosce a Salerno una stagione di grande vivacità. In queste giornate agostane abbiamo registrato molte volte il tutto esaurito, si annunciano importanti aperture nelle prossime settimane e per Piazza della Libertà abbiamo ricevuto ben 15 richieste a fronte dei 5 lotti disponibili”. A parlare è Dario Loffredo, assore alle attività produttive del Comune di Salerno, che commenta l’annunciata chiusura del Vicolo della Neve “è pertanto decisamente in controtendenza rispetto al contesto locale. Mi sembra evidente che ci siano stati problemi derivanti dalla pandemia, che ha reso ancora più complicato il sostentamento per quelle attività che non hanno avuto modo di utilizzare spazi esterni, ma soprattutto dal ricambio generazionale, necessario in alcuni casi. E’ sempre faticoso raccogliere il testimone in queste attività che proprio per la loro storia hanno il dovere primario di mantenere sempre alta la qualità dell’offerta gastronomica, dell’accoglienza e dei servizi. In un passato ormai lontano questo locale ha scritto pagine importanti nella ristorazione locale e, per questo, condivido il sentimento di nostalgia per un’atmosfera ormai perduta. Respingo, tuttavia, al mittente le accuse infondate contro l’Amministrazione Comunale. Sperare di raccogliere voti gettando fango sulla Nostra Comunità è davvero meschino. Probabilmente i leoni da tastiera non frequentavano da tempo il Vicolo delle Neve”.