di Brigida Vicinanza
L’adozione del piano aziendale del presidio ospedaliero del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, lascia con l’amaro in bocca. Dopo le polemiche sullo “sdoppiamento” di cardiochirurgia infatti, ora sotto la lente di ingrandimento finisce l’eleminazione della chirurgia oncologica. Un’unità di chirurgia generale, fortemente voluta dall’ex direttore generale Viggiani e che ora vede l’eliminazione da parte dell’attuale Dg Nicola Cantone. Una denuncia che arriva dal presidente del club Forza Silvio, Antonio Roscia: “Questo evidenzia il tragico distacco che c’è in Campania tra politica sanitaria ed esigenze dei cittadini. D’ora in avanti, gli interventi altamente specifici di chirurgia tumorale verrano affidati alla Chirurgia Generale. Non esisterà piú in tutta Salerno e in tutta la provincia, una chirurgia dedicata a questo tipo di patologie purtroppo drammaticamente diffuse – ha sottolineato Roscia – un vero scandalo, soprattutto se confrontato con la duplicazione della cardiochirurgia, quello di una sanità piegata alle logiche baronali nonostante le firme raccolte e gli appelli lanciati in difesa di una struttura di eccellenza, vero fiore all’occhiello del Ruggi, diretta dal dottor Carmine Napolitano. Ora questo atto aziendale non farà altro che incentivare la fuga dei cittadini salernitani in viaggi della speranza anche fuori Regione, con grandi disagi per i malati e notevole aggravio di spese per il budget regionale”. Insomma, viene cancellata la struttura dipartimentale, nonostante le operazioni venissero comunque eseguite all’interno della chirurgia generale. Ma all’interno della struttura, il medico responsabile, Carmine Napolitano, pare che sia il chirurgo con più interventi nel suo bagaglio professionale al Ruggi, proprio per quanto riguarda la chirurgia oncologica. A livello di quantità e qualità infatti il dottor Napolitano, è il più richiesto all’interno dell’azienda ospedaliera, proprio per la delicatezza dei casi che segue e che hanno fatto diventare comunque il Ruggi tra i più all’avanguardia per quanto riguarda la disciplina e il tipo di interventi eseguiti. Ora il responsabile verrà retrocesso, per far spazio comunque a un unico primario che probabilmente sarà quello della Chirurgia generale quindi a cui si farà capo. Come mai quindi, ora un responsabile di calibro sarà retrocesso? Anche qui scelta politica? Sono tanti i dubbi che in queste ore circolano tra i corridoi dell’azienda di via San Leonardo. Secondo Nicola Cantone, però, che aveva già risposto a un’interrogazione parlamentare del senatore di Forza Italia, Enzo Fasano che ad aprile, quando venne resa nota la prima bozza del nuovo piano aziendale, in cui si denunciava la questione, la soppressione dell’unità sarebbe per motivazione tecniche, in quanto non prevista dalle norme ministeriale. Mentre però a pochi km da qui, precisamente a Benevento, vi è comunque la chirurgia oncologica, come in tutti i grandi ospedale di Italia. Quindi si spera che ora si possano sciogliere i dubbi, con la consapevolezza però che il Ruggi farà a meno di un’altra eccellenza.