Che c’azzecca il sociologo Dario Loffredo con l’Urbanistica? Che c’azzecca Eva Avossa con il Bilancio? Senza offesa sindaco Napoli, politico di navigata esperienza, sa bene che il tormentato rimpasto peggiora la situazione di una Giunta che già non brilla per efficienza. E’ un tentativo della politica di riprendersi i propri spazi, dopo essere stata costretta a cederli ai tecnici per via della vicenda giudiziaria “Sistena Salerno”, poi rivelatesi un mezzo flop.
Passata la tempesta si torna all’antico, anche giusto perchè il commissariamento della giunta ha fatto il suo tempo. E allora per quale motivo non si è usato lo stesso metodo per ringraziare Tringali, il cui assessorato è da classificare tra i peggiori, Limen a parte, e sostituirlo? Solo perchè Tringali è un ex magistrato? Questo rimpasto, caro sindaco, questo pap’occhio dimostra che la sua maggioranza è ancora più debole di quanto si possa immaginare. Brigante è uno dei pochi che si è salvato dal grigiore generale, eppure non si è esitato a farlo dimettere per accontentare Loffredo che pure ricopriva il ruolo di Presidente del Consiglio, con annesso stipendio di prim’ordine. Al suo posto è pronto Angelo Caramanno, forse l’unica buona notizia di questo pap’occhio. Non si comprende bene il motivo, se c’è una necessità politica di un rimpasto, perchè non si sia proceduto a rivedere e cambiare alcune caselle e indicare Loffredo e Avossa negli assessorati di loro competenza. Di certo l’Avossa, ad esempio non poteva fare peggio della Falcone alla Pubblica istruzione. Il suo recupero politico, una sorta di cambiale da pagare per il sacrificio alle politiche, poteva avere almeno la dignità di un riconoscimento legato alle sue prerogative. Lo stesso discorso vale per Loffredo che in campagna elettorale ambiva alle politiche sociali o al Verde pubblico. Potevano tranquillamente sistemarlo lì.
Con un Bilancio così complicato, come quello del Comune di Salerno, con un gruppo di funzionari comunali ben al di sotto della media, non sarà facile far quadrare quei conti che già non quadrano. Si va verso due assessorati ombra. All’urbanistica toccherà alla Cantisani prendere in mano le delicate pratiche del Comune, l’unica che può garantire continuità al lavoro di Brigante. Quando occorrerà firmare ci penserà Loffredo, che lo vedo leggermente in difficoltà nel districarsi tra rotatoie e Porta Ovest. Al buon Della Greca toccherà il compito di vedersela con i numeri, anche qui avremo un assessore chiamato a ratificare il lavoro altrui. Se tutto va bene.
Ieri il sindaco Napoli ha inteso incontrarsi con gli altri partner della coalizione. Socialisti e Popolari e Moderati. Come già scritto in anticipo qualche giorno fa i due partiti non hanno toccato palla. Anzi ai socialisti è stata negata anche la consolazione della delega al cimitero e al “pinguino Avella”, De Luca dixit, il più ambizioso assessorato allo sport. Continuerà a mettere targhe al Vestuti, forse un posto all’Aci prima o poi arriverà. Salzano, da vecchio volpone e intuendo l’aria che tira ha scaricato sul sindaco le scelte della nuova Giunta. Sulla votazione per il nuovo Presidente del Consiglio si tiene però le mani libere. Le liste di ispirazione deluchiana devono avere la maggioranza per votarlo, quello dei Moderati saranno solo voti aggiuntivi e non determinanti. Una mossa da cavallo per spingere lo stesso Napoli ad un maggiore coinvolgimento gestionale del partito. Per quanto riguarda i malpancisti c’è poco da aggiungere. Polverino può sempre consolarsi con l’incarico ricevuto dal Comune di Baronissi, mentre Horace Di Carlo perde l’ennesimo treno e tra una promessa e l’altra (comunque sta all’Asi) continuerà ad alzare la mano. In attesa del prossimo giro. Naturalmente questo pap’occhio è possibile anche perchè l’opposizione continua ad essere dormiente. Quindi il sindaco non si preoccupasse del voto sul Bilancio, Nessuno vorrà rinunciare al suo stipendio di consigliere comunale. Tutti hanno famiglia. t*