Charlot a difesa della bellezzaLa XXXV edizione del premio dedicato a Charlie Chaplin è stata inaugurata da una mostra fotografica e dagli elaborati dei liceali salernitani “attori” del progetto formazione del teatro delle Arti
Di Olga Chieffi
Consesso al teatro delle Arti, ieri mattina, ospiti del patron Claudio Tortora, per il taglio del nastro della mostra. E’ stato il sindaco Vincenzo Napoli ad inaugurare la mostra “Charlot e lo Charlot”, curata dalla fotografa salernitana Adriana Scermino, che ha segnato l’apertura della XXXV edizione del Premio Charlot. Con lui il patron e direttore artistico Claudio Tortora, l’onorevole Piero De Luca, il consigliere regionale Franco Picarone, il consigliere e delegato al turismo per la Provincia di Salerno Pasquale Sorrentino, il presidente del consiglio comunale Dario Loffredo, e l’assessore alle politiche sociali Paola De Roberto, il delegato della Caritas diocesana Rocco Papa, la dirigente scolastica del Liceo Severi Barbara Figliolia, Simone Ferraiolo che ha portato in esposizione il burattino raffigurante Charlie Chaplin realizzato dal maestro Adriano Ferraiolo, e poi tanti amici e soprattutto loro gli studenti dei licei Torquato Tasso, Francesco Severi ed Alfano I protagonisti con i loro scritti e disegni dell’esposizione che resterà visibile al pubblico, gratuitamente, fino al prossimo 2 aprile. In esposizione foto che raccontano le precedenti edizioni della kermesse assemblate in collage dalla Scermino, la quale espone anche alcune sue immagini realizzate nelle ultime due edizioni. Ogni collage fotografico è alternato da uno scritto degli studenti che hanno raccontato a modo loro Chaplin e il Premio Charlot. Lavori che sono stati realizzati nel corso di Pcto promosso dal Teatro Delle Arti e che vede proprio questi ragazzi ricoprire un ruolo di giornalisti in erba, incontrando ed intervistando gli attori protagonisti della stagione teatrale… “E proprio nel corso di una lezione di approfondimento sui grandi comici del passato che i ragazzi hanno scritto di Charlie Chaplin” – ha raccontato Claudio Tortora – “Da qui l’idea con i tre coordinatori del Pcto, di allestire questa mostra che racconti non solo la storia del Premio Charlot, ma che dia anche visibilità a questi ragazzi che grazie alle loro dirigenti scolastiche ed ai loro docenti, che da due anni ci sostengono in questo progetto, si stanno avvicinando al teatro e alla critica dello spettacolo”. L’invito del Sindaco di Piero De Luca, e di tutte le figure politiche intervenute è corale, persistere nella formazione, nutrirsi di bellezza, per svegliare le coscienze, poiché il momento è veramente difficile. Un appello serio e forte anche quello di Franco Picarone il quale ha affermato che solo quattro regioni italiane hanno votato contro l’indipendenza delle province, il divario tra Nord e Sud decollerà ancor più e sarà per prima la cultura a sopportarne le spese con tagli importanti. Soddisfazione per questo progetto espresso dalla direttrice scolastica del Severi, Barbara Figliolia, la quale ha dichiarato esser lieta di partecipare all’inaugurazione del Premio Charlot, un artista poliedrico, l’icona più celebre del cinema di sempre, protagonista incontrastato del cinema muto, ma anche autore in grado di toccare in modo delicato e al tempo stesso efficace temi legati alla fragilità umana, ancora oggi di grande attualità. Basti pensare alla triste attualità del dramma del viaggio della speranza di ogni immigrato e delle difficoltà collegate all’accoglienza ed all’integrazione che Charlie Chaplin denuncia già nel 1917 nel capolavoro “The immigrant”. Fiera soprattutto nel vedere le opere attraverso le quali le nostre studentesse ed i nostri studenti approcciano in modo proficuo sia il mondo del teatro che quello del cinema anche attraverso la realizzazione di interviste a registi ed attori e recensioni teatrali e cinematografiche degli spettacoli cui assistono opportunamente guidati, oltre che dai nostri docenti, anche dai tutor del Teatro”. Il burattino Charlot, splendidamente realizzato da Simone Ferraiolo intanto guardava la platea, volto difficile il suo il fondo ebraico della sua arte, e della sua tristezza indubitabile, la natura del suo humour a doppia e tripla faccia, i suoi virtuosismi circensi sui pattini, il suo corpo sporgente nell’abisso, ne’ La febbre dell’oro, quel giocare con il mappamondo ne’ Il grande dittatore, la data è il 1940, quel mappamondo è una sfera di cristallo che ha anticipato l’atomica e giunge purtroppo fino ad oggi. Ma il mondo di Chaplin Charlot non è quel mappamondo che viene bucato è altro. E’ cinema, teatro, arte, musica, danza, poesia, tutte le muse vi sono raccolte come lo sono anche nel teatro delle Arti. Per l’omaggio musicale in palcoscenico si è schierato l’ensemble di percussioni del Liceo Alfano I preparato dai maestri Gerardo Sapere, Antonio Palmieri e Rosario Barbarulo, che non hanno disdegnato di porsi a leggio insieme agli allievi, per donare alla platea tre ragtime, quindi evocando la realizzazione delle colonna sonore live durante la proiezione dei primi cortometraggi di Charlot. Tre autori, Max Hoffmann, Leroy Napier e Scott Joplin, finemente arrangiati da Gerardo Sapere e affidati a Luca Forte, Matteo Ferrara, Giulia Nappa, Annamaria Elia, Antonio Senatore, Silvia Ferraro, Mario Senatore, Sandro Pecorale, Simone Parisi, Antonio Carimando, Carmine Di Muro, con solista allo xilophono Domenico Donatantonio. Ci siamo con loro ritrovati a camminare con canna, bombetta e scarpe fuorimisura, sino a giungere dinanzi alla fioraia di City Lights, attraverso il vibrafono del Maestro Sapere, e a sorridere con lei, attendendo il programma ufficiale del Premio Charlot.