di Arturo Calabrese
“I sondaggi dicono che va bene. Il centrodestra è l’unica coalizione che può garantire davvero governabilità al Paese, senza, e non lo abbiamo mai fatto, nascondere tutte le cose che dobbiamo mettere a punto anche all’interno della nostra coalizione”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a Salerno per un’iniziativa elettorale della lista. “Il centrodestra – dice – oggi può avere i numeri per governare, è certamente la coalizione favorevole alle grandi opere, favorevole ai termovalorizzatori, favorevole ai rigassificatori, favorevole a tutto quello che serve, soprattutto al Sud, per rifar partire quest’Italia e farla partire forte dopo due anni di Covid”.
“Dall’altra parte – prosegue – c’è un’accozzaglia, mi sia consentito con tutto il rispetto, di vari e variegati ‘no’, da quelli di Bonelli sull’ambiente a quelli di Fratoianni sul mercato del lavoro, a tutti quelli che difendono il reddito di cittadinanza così com’è adesso”. Per Toti, “c’è una palude che costringerebbe il Paese a un catenaccio che non aiuta nessuno”. Poi, “c’è il Terzo Polo – aggiunge – che sta sulla collina come se fosse il Cristo di Rio de Janeiro che spruzza acqua santa dall’ombelico, dà costantemente lezioni all’intero mondo, ma evita di sporcarsi le mani in quella che è la mediazione, il confronto che invece è il sale della democrazia e, soprattutto, è indispensabile per governare il Paese”. Il ‘governatore’ ligure auspica, “in tutta Italia, di vincere in tutti i collegi, un risultato straordinario per noi moderati, che è la vera novità di questa campagna elettorale perchè siamo una lista che mette insieme l’anima responsabile, seria, con cultura di governo di centrodestra in cui l’anima moderata si e’ dispersa, frantumata, ha contato molto poco nel recente passato”. “E’ un esperimento politico – ricorda – che nasce con queste elezioni, ma che deve continuare dopo le elezioni”.
Appello al voto: perché scegliere la lista Noi Moderati?
“Noi Moderati” è una forza tranquilla ma determinata nei risultati che vuole raggiungere per l’Italia: cambiamento, riforme, modernizzazione. Essere moderati non significa essere poco convinti delle proprie idee, anzi. Nella nostra lista ci sono la responsabilità di decidere e la pragmaticità che i nostri amministratori dimostrano ogni giorno sui loro territori. Ci sono persone che non danno risposte semplici a situazioni complesse perché significherebbe mentire ai cittadini. Niente slogan o promesse irraggiungibili: lo abbiamo dimostrato sul campo e lo faremo anche questa volta, con concretezza e serietà, per cambiare il Paese”.
Si parla tanto di autonomia soprattutto tra le regioni del nord, qual è la sua idea? Non pensa che possa creare un ulteriore gap con le regioni del sud?
“Credo che l’autonomia sia giusta e ritengo anche che siano le Regioni del Sud a doverla chiederla, più che quelle del Nord. Se questo Paese è diviso sostanzialmente in due o tre, con velocità diverse, qualcosa è stato sbagliato. Se io fossi un cittadino del Nord vorrei andare avanti così, perché vorrebbe dire continuare ad avere un vantaggio sulle Regioni del Sud. Se vogliamo renderlo più competitivo dobbiamo dare alle Regioni e ai grandi centri urbani del Sud l’autonomia di poter competere con il Nord in modo più aggressivo, privilegiando le loro peculiarità, legate ovviamente al turismo, all’artigianato, all’industria, all’agroalimentare. Per farlo occorre che abbiano delle regole anche più competitive rispetto alle Regioni del Nord. Quindi credo che il grande movimento per l’autonomia, per la verità dovrebbe partire dal Sud e non dal Nord”.