Ancora lunga è la lotta ingaggiata dai dipendenti della Centrale del Latte di Salerno per la propria sopravvivenza, ma non sono soli. Accanto a loro, affilano le armi i sindacati e le associazioni di categoria, degli allevatori e dei distributori, così come le associazioni dei consumatori, pronte a presentare un nuovo ricorso al Tar di Salerno contro il bando pubblicato dall’amministrazione comunale al fine di riattivare, nuovamente, la procedura di privatizzazione della Centrale del Latte. “Non saremo noi direttamente Cgil, Cisl e Uil, ma attraverso le associazioni dei consumatori saremo comunque presenti all’interno del ricorso che verrà presentato al Tar, e a cui sta già lavorando un poul di legali”, spiega Giuseppe Baldassarre, membro della segreteria provinciale della Cisl Salerno. “Il nostro ex sindaco, ora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel momento in cui la Centrale del Latte di Firenze ha riscontrato delle problematiche e criticità, è sempre stato presente, battendosi in prima linea per la salvaguardia dell’azienda e di ciò che essa rappresentava per l’intera regione, sia in termini economici che sociali” , spiega Alessandro Baroncino, delegato Rsu della Centrale del Latte di Firenze, presente nel pomeriggio di ieri all’assemblea pubblica, svoltasi presso il Polo Nautico, per ribadire la contrarietà delle organizzazioni sindacali. alla vendita della Centrale del Latte di Salerno. “Il Comune di Firenze e la Regione Toscana non sono mai stati interessati alla vendita della Centrale in quanto hanno sempre riconosciuto in essa l’importanza del patto di filiera, ovvero della raccolta del latte e del mantenimento di quell’unità di stalle che, altrimenti, non avrebbero motivo di essere produttive”, ribadisce lo stesso Baroncino. Dinanzi ad una sala gremita, molti sono stati i relatori che hanno preso parola nel corso dell’assemblea, e tutti hanno prontamente sottolineato l’importanza della Centrale del Latte, un’azienda che, nonostante le difficoltà economiche degli ultimi tempi, è stata in grado di chiudere sempre in attivo e che invece, proprio per il suo modus operandi, dovrebbe rappresentare un esempio positivo per tutte le altre aziende italiane. “La privatizzazione non è mai stato un bene né per le aziende, né per i lavoratori, né tantomeno per i consumatori. E in questo caso la svendita a cui è stata sottoposta la stessa Centrale del Latte non è altro che un mezzo attraverso cui il sindaco vuole far cassa”, ha affermato Franco Mari, ex assessore comunale al Lavoro, ed ora responsabile regionale Enti locali del Sel, e ha proseguito dicendo: “De Luca è sempre stato consapevole di tutto questo, e quindi il nuovo appalto deve essere considerato come una vera e propria sfida che il sindaco ha voluto lanciare a tutti coloro che si sino fino ad ora opposti alla privatizzazione del nostro latte”. E conclude: “E dinanzi a chi, forte del suo comportamento arrogante, arriva persino a vendersi quelli che sono da considerarsi ‘i gioielli di famiglia’ per sopperire economicamente ai 14 milioni mancanti per il Crescent, è necessario costruire un movimento più ampio e consapevole, che coinvolga l’intera cittadinanza, per far si che anche questo tentativo di consegnare ai privati la nostra Centrale possa fallire miseramente”.
Francesca Cavaliere