Cava. Senatore, pronto a candidarmi a sindaco - Le Cronache Provincia
Provincia Cava dè Tirreni

Cava. Senatore, pronto a candidarmi a sindaco

Cava. Senatore, pronto a candidarmi a sindaco

di Mario Rinaldi

 

Gioca d’anticipo l’avvocato Alfonso Senatore, coordinatore regionale di Meridione Nazionale, che a più di un anno dalle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale, previste nella primavera del 2026, ha annunciato la sua discesa in campo come candidato sindaco. Pardon, la sua salita in arena, da vero gladiatore come lui stesso ama definirsi.

Avvocato, manca più di un anno alle amministrative e lei ha già annunciato la sua candidatura a sindaco. Può spiegarci cosa l’ha spinto a salire in arena?

“Esatto, salgo in arena come un gladiatore per combattere la mia battaglia, personale e collettiva, per il bene della mia Cava, che porto nel cuore e per poter morire, quando poi sarà, senza alcun peso sulla coscienza e senza alcun rimpianto per non averci provato. Cosa mi ha spinto a candidarmi? Sono diventato da poco nonno di uno splendido nipotino e osservando il suo sguardo indifeso mi sono chiesto: cosa lasceremo a questi bambini? Chi li difenderà? E con quali strumenti potranno difendersi dalle angherie e dalle ingiustizie di questo mondo che va al contrario? Giusto per citare il generale Roberto Vannacci, che stimo e ammiro per i suoi ideali. Quesiti che mi hanno dato quella spinta necessaria a farmi avanti e a offrire la mia disponibilità per la candidatura a sindaco di Cava”.

Quali saranno le coalizioni che la appoggeranno in questa avventura elettorale?

“Inizialmente diedi la mia disponibilità per il movimento di cui sono coordinatore “Meridione Nazionale”. Ma subito dopo ho ricevuto segnali positivi anche dall’associazione che si ispira a Vannacci “Il Mondo al contrario” e sicuramente ci sarà una terza associazione che abbraccerà il mio progetto. E’ da più di 30 anni che non mi candido. Provengo da una storia politica che si è spenta, sembrava non ci fosse più quella fiamma per fare la politica con la P maiuscola. Tuttavia non mi sono mai arreso, impegnandomi dietro le quinte per offrire sostegno ad associazioni locali e a quanti come me desiderano offrire il proprio contributo per Cava dè Tirreni, che merita molto più di quello che ha in questo momento. Sono convinto che uniti possiamo cambiare questo territorio e farlo risorgere per riportarlo agli antichi fasti”.

Ecco avvocato, lei sta dicendo che sono tante le cose che non vanno in questo territorio. Può farci una sintesi?

“Abbiamo una macchina amministrativa completamente disastrata, che non riesce a gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione come la pulizia e la cura dell’ambiente, dei nostri parchi e dei giardini, o a ripristinare le strade con le buche, tanto per fare esempi banali. Basterebbe, non dico il 100%, ma almeno il 70% di una ordinaria amministrazione per risolvere gran parte dei problemi e dei disagi che riguardano la nostra città. C’è un comando di vigili inesistente con un comandante che, per carità, è una bravissima persona, me è un ragioniere. La persona sbagliata al posto giusto, sempre per citare Vannacci. Alla guida della Polizia Municipale dovrebbe esserci un militare, un uomo delle forze dell’ordine. E ancora: c’è un medico che amministra la sicurezza e un professore universitario alla sanità. Proprio un mondo al contrario e tutto questo non è ammissibile.  Poi, Cava ha un debito che fa paura, con la Corte dei Conti che ha messo una spada di Damocle sull’Ente. Tutti conoscono dell’ammanco di 2 milioni senza sapere ancora con certezza chi ha prelevato questi soldi e quale uso ne abbia fatto. Questa non è democrazia ma anarchia. Ospedale che non funziona, scuole che non sono a norma e in condizioni di agibilità a dir poco precarie. Qualcosa di inaudito in quello che viene definito un paese civile”.

Qual è la sua ricetta per ripristinare la “normalità”, secondo il suo punto di vista?

“I punti salienti del mio programma sono pochi e semplici, ma soprattutto realizzabili attraverso le dovute coperture finanziarie. Nessun libro dei sogni, ma progetti fattibili per migliorare il territorio. Innanzitutto punto molto su sicurezza, scuola e sport: tre pilastri fondamentali per costruire la Cava del futuro. Sicurezza intesa come tolleranza zero perché ritengo sia fondamentale far rispettare la legge anche nelle piccole cose. Quando coordinavo io la sicurezza anni fa, ricordo che feci piazzare tre posti di blocco nei tre ingressi principali alla nostra città, dove venivano eseguiti controlli a tappeto. In quel periodo nessun delinquente si azzardava a mettere piede nel nostro territorio perché sapeva che non avrebbe avuto vita facile. Per le scuole immagino interventi di ripristino delle condizioni strutturali per metterle in totale sicurezza in quanto sono i luoghi dove avviene la formazione della nostra futura classe dirigente, con l’auspicio che possano restare sul posto senza essere costretti a lasciare la loro terra d’origine. Non c’è dolore più grande per un genitore che vede allontanarsi i propri figli per cause di forza maggiore, perché qui non c’è alcun futuro. Poi vorrei rendere l’ospedale di Cava più funzionale con un pronto soccorso attivo e combattere l’immigrazione clandestina, imponendo dei limiti nel rispetto delle leggi, senza alcuna forma di razzismo. Della serie che la mia libertà finisce dove inizia la tua”.

Ha già in mente la formazione delle liste a sostegno della sua candidatura?

“Sicuramente bisognerà formare almeno 5-6 liste con i migliori, intesi come persone meritocratici. Non è detto che tra i professionisti ci siano i migliori. I migliori possono figurare anche tra coloro che svolgono professioni umili, ma che hanno una cultura politica molto più spiccata rispetto ad altri. Mi sto impegnando per cercare i migliori tra tutte le categorie della società civile. Il mio intento è quello di creare una classe politica di genere augusteo, dove i migliori devono stare insieme per almeno 10 anni anche se appartenenti a fazioni diverse, purchè agiscano per il bene di Cava. Una cosa è certa. Nelle mie liste non entreranno a far parte i delinquenti, intesi anche come quei politici che magari intendono sistemare parenti o amici”. Un Senatore deciso a conquistare la poltrona di sindaco.

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