di Marta Naddei
CAVA DE’ TIRRENI. Tra Luigi Napoli ed Edmondo Cirielli spunta Mara Carfagna. Il coordinatore provinciale di Forza Italia scende in campo in prima persona per arginare la crisi politica che sta investendo Cava de’ Tirreni nelle ultime settimane, avocando a sé ogni decisione sulle future mosse del partito in terra metelliana. Un brusco stop, dunque, all’iniziativa intrapresa dall’ex vicesindaco Luigi Napoli – inteso ad ampliare gli orizzonti della coalizione puntando alla sfiducia di Marco Galdi ed alla apertura verso la candidatura di Armando Lamberti – che ha “trascinato” dalla sua parte i due consiglieri comunali Massimo Esposito ed Annalisa Della Monica, che avevano sposato in pieno la sua linea, così come l’altro ex vicesindaco Enzo Passa che ha, nei giorni scorsi, rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di assessore.
Ieri, la riunione cittadina del partito che ha chiarito alcuni aspetti: assente “l’esautorato” Enrico Polacco che ha affidato ad una lettera – consegnata tramite l’assessore Fortunato Palumbo, invitato a non lasciare la propria carica – la propria posizione: ovvero la volontà di astenersi «dal partecipare temporaneamente all’attività politica». Ed è stata proprio la posizione di quest’ultimo ad essere la più apprezzata, anche alla luce del tentativo, sempre da parte di Polacco, di salvare la maggioranza consiliare. In realtà, l’intervento di Mara Carfagna avrebbe stoppato un accordo ben più grosso: quello tra Luigi Napoli e Edmondo Cirielli, leader dei Fratelli d’Italia che insieme stavano lavorando – di fatto – alla caduta dell’amministrazione Galdi, con la mozione di sfiducia pronta ad essere presentata la prossima settimana. Insomma, la decisione del coordinatore provinciale di Forza Italia avrebbe creato un corto circuito nell’intricata rete di fili che Napoli e Cirielli stavano intrecciando a Cava de’ Tirreni.
Sullo sfondo c’è poi la posizione del Nuovo centro destra: nemmeno nel partito che fa riferimento ad Angelino Alfano le cose sembrano essere molto chiare, nemmeno ai suoi stessi componenti. In città è infatti apparso un volantino, dai duri contenuti, a firma del consigliere comunale Matteo Monetta in cui si annuncia un documento, che verrà protocollato nei prossimi giorni, con cui si ufficializza la sfiducia a Marco Galdi e che andrà ad aggiungersi alla mozione già sottoscritta da altri 13 componenti dell’assise cittadina. Un documento che pone le sue basi sulla «convinzione che l’amministrazione Galdi si è caratterizzata per il fatto di interpretare la peggiore espressione della politica, che la nostra città non merita». Una presa di posizione che Monetta prende a nome «del gruppo di Ncd» di cui fa parte anche Massimiliano Di Matteo ed è qui che sorge l’inghippo perché, quest’ultimo, si è dissociato da quanto dichiarato dal collega.
E mentre gli schieramenti politici litigano Marco Galdi è ancora al suo posto di primo cittadino di Cava de’ Tirreni, in attesa dell’auspicato intervento di Stefano Caldoro che, nonostante sia passato già un po’ di tempo dall’incontro con il sindaco metelliano, ancora non arriva.