di Andrea Pellegrino
Comune di Cava de’ Tirreni: riscontrate gravi irregolarità contabili e finanziarie nell’approvazione dei bilanci consuntivi riferiti agli anni 2012 e 2013. Questo è quanto emerge dalla decisione della Corte dei Conti che, dopo aver esaminato i chiarimenti forniti dal Comune, li ha ritenuti insufficienti a garantire il superamento delle criticità segnalate e che metterebbero, a serio rischio l’attendibilità dell’equilibrio economico-finanziario dell’Ente anche per il futuro. Dalla relazione, inviata al Comune di Cava de’ Tirreni, emergono irregolarità di tale gravità della situazione economico-finanziaria riferita al 2012 e al 2013 che si configurerebbero le condizioni per attivare le verifiche sulla regolarità della gestione amministrativa e contabile dell’ente da parte dei giudici contabili prevista dall’art.148 bis del Tuel, Accertamenti questi non attivati anche se la Corte dei Conti si è riservata di verificare, in sede di controllo sui successivi rendiconti, se siano stati adottate le misure correttive prospettate dal Comune nel corso delle controdeduzioni. Diverse le irregolarità alle quali il Comune non è stato in grado di fornire giustificazioni a sostegno di gestioni (2012 e 2013 ed in parte anche per quanto riguarda l’esercizio 2014) caratterizzate da una serie di violazioni di natura contabile che metterebbero a serio rischio l’equilibrio di bilancio. Le criticità, peraltro, evidenziate già dai revisori dei Conti del Comune di Cava de’ Tirreni nel corso della redazione dei questionari allegati ai rendiconti di gestione coinvolgono quasi per intero la struttura dei documenti contabili esaminati dalla Corte. Si va dal ritardo ingiustificabile nell’approvazione del consuntivo del 2012 avvenuto nel mese di maggio 2013, alla mancata riscossione dei tributi, che in alcuni casi non raggiungono il 50%, meno della metà delle somme iscritte in bilancio, alla gestione delle entrate non ripetitive che il Comune ha invece utilizzato per far fronte a spese di natura corrente che in quanto eccezionali potrebbero per il futuro non verificarsi e quindi in assenza di una riduzione delle spese potrebbero seriamente compromettere l’equilibrio di bilancio. Ma i Giudici contabili hanno evidenziato anche una gestione non in linea con i nuovi principi contabili per quanto attiene ai debiti fuori bilancio riconosciuti non sempre attraverso una valutazione puntuale dei requisiti di riconoscibilità. Negativo anche il giudizio per quanto riguarda la gestione ed i debiti nei confronti delle Società partecipate dell’Ente, dall’Ausino al Cstp, al Consorzio di Bacino che vanterebbe un credito milionario, alla Metellia, al Consorzio Farmaceutico. Preoccupante invece appare la gestione dei residui cancellati o mantenuti senza una previa rigorosa verifica dei requisiti imposti dalla legge e che in qualche modo minerebbero la veridicità della reale consistenza dell’ avanzo di amministrazione che comunque secondo la Corte dovrebbe essere accantonato per far fronte, tra l’altro come prospettato dagli stessi revisori dei conti ad eventuali debiti pregressi. Spetta ora all’amministrazione Servalli adottare con tempestività le misure idonee a scongiurare eventuali provvedimenti da parte della Corte dei Conti rimuovendo le irregolarità accertate. Allo stesso modo i Revisori dei Conti del Comune dovranno vigilare e consegnare una dettagliata relazione entro i prossimi tre mesi alla Sezione della Corte dei Conti in merito all’avvenuto superamento di tutte le irregolarità riscontrate. Una decisione dunque davvero pesante e che pregiudica di non poco il lavoro a cui è chiamato l’attuale amministrazione che si ritrova a dover fare i conti, il termine è più che appropriato con gestioni del passato.