C’e’ cautela ad Arcore sui primi dati delle elezioni europee, soddisfazione piena invece per la vittoria di Cirio in Piemonte. Forza Italia cede terreno ma un conto e’ se il partito raggiungera’ l’asticella del 10%, un traguardo ‘minimo’ che lo stesso Cavaliere si era prefissato con i fedelissimi, un altro se dovesse andare all’8%. L’ex premier si e’ speso in campagna elettorale dopo l’operazione al San Raffaele. Con l’obiettivo di portare a casa un bottino di voti consistente per contare in Europa e in Italia. L’ex presidente del Consiglio vede il bicchiere mezzo pieno per quella che considera una disfatta dei 5 stelle, riferisce una fonte azzurra. Nessun commento ufficiale, il Cavaliere esprimera’ solo domani il suo giudizio. Ma in Forza Italia si rileva comunque un dato: e’ arrivato il momento di liberarci dei 5 stelle, – sostiene un ‘big’ azzurro -. Gli italiani stanno aprendo gli occhi. Nel partito si insiste sul fatto che il centrodestra unito raggiunge un risultato tale da poter essere autosufficiente per formare un governo. L’alleanza regge, il ‘refrain’. Per questo motivo nei prossimi giorni tutto il partito insistera’ su Salvini sulla necessita’ che la Lega si stacchi dai pentastellati.
In ogni caso, rispetto alle Politiche, FI arretra. E scatterebbe l’allarme rosso se non dovesse raggiungere la percentuale del 10%. Si aprira’ quindi un confronto dentro il partito con il governatore della Liguria Toti pronto a lanciare insieme alla Meloni il suo progetto di una seconda gamba ‘sovranista’ che in prospettiva possa essere per un polo attrattivo per i delusi e affiancarsi alla Lega in sostituzione dei Cinque stelle. Meloni e Toti – “FdI e’ ormai incollato al partito azzurro”, si sostiene – potrebbe tentare nei prossimi mesi un’Opa nei confronti di FI, anche perche’ nei gruppi parlamentari azzurri prevale la consapevolezza che le Politiche non si terranno a breve. Pure l’area del sud, portatrice di voti, vuole voltare pagina. Per lanciare magari la candidatura della Carfagna nel ruolo di coordinatrice del partito. “No ad un partito sudista”, il ‘refrain’ degli avversari della vicepresidente della Camera. Sullo sfondo c’e’ poi l’ipotesi che possa arrivare un ‘Cavaliere bianco’ che risponde al nome di Cairo, pronto – secondo voci di Transatlantico – a scendere in campo in autunno. Poi c’e’ un nutrito gruppo di quarantenni che non e’ intenzionato oltre modo a firmare deleghe in bianco e chiedera’ di contare di piu’. Tuttavia pure questa campagna elettorale ha dimostrato che senza il Cavaliere Forza Italia ha difficolta’ nel far sentire la propria voce. Occorrera’ capire se l’offerta del Cavaliere – fatta trapelare gia’ prima delle elezioni – sara’ accomodante. Per l’ex premier serve una squadra larga, sara’ lui a farsi garante di quella coesione che, a suo dire, sara’ necessaria per evitare la dispersione di un patrimonio di liberta’ e di democrazia. Ma la riproposizione dello strumento dell’ufficio di presidenza, guidato magari da Tajani, o di un possibile ‘triumvirato’ come fu varato in passato, non soddisfera’ di certo Toti e chi ritiene che le decisioni non debbano essere prese solo ad Arcore. Berlusconi e’ andato a votare nel solito seggio di via Scrosati a Milano. Chiedendo agli italiani “un voto utile” contro la maggioranza e anche contro – il riferimento a FdI – “chi vuole spaccare il centrodestra spalancando le porte ad un prossimo governo di sinistra, frutto di un accordo tra Pd e M5s”. Tante le persone in fila per salutarlo, i selfie, le battute ai militanti e l’incoraggiamento ai giovani. Con una trentina di ragazzi si e’ fermato a parlare di politica internazionale. Dicendosi soddisfatto del rush elettorale. “I Cinque stelle vogliono smantellare la democrazia. Salvini da oggi puo’ mettere fine a questo disastro. Non protragga piu’ l’agonia dell’Italia”, sottolineano in FI.