di Arturo Calabrese
A un anno dalla tragica morte, a Castellabate si onora la memoria del piccolo Tommaso Gorga. L’allora 15enne Tommy, come tutti lo conoscevano, perse la vita un anno fa a causa del grande ritardo dei soccorsi in seguito ad un incidente stradale che lo aveva coinvolto. Da quel tragico evento, è nata un’associazione che porta il suo nome, “Tommy125”, e che nel suo primo anno di vita ha organizzato vari eventi dedicati alla salute pubblica e alla promozione di iniziative legate all’assistenza.
L’iniziativa
Domenica 18 settembre, in piazza Giovanni Paolo II ad Ogliastro Marina, frazione di Castellabate dove risiedeva Tommy con la famiglia, si terranno una serie di eventi per onorare la memoria del giovane, ma anche per sensibilizzare pubblico e istituzioni sulla necessità di un vero presidio sanitario sul territorio. «Tommasino…nel cuore e nell’anima», questo il titolo, avrà un ricco programma che prenderà il via alle ore 10.00 con la cerimonia d’apertura. In mattinata si terranno varie attività sportive ed anche dimostrazioni di primo soccorso e sicurezza in mare. Alle 13.30, ci sarà un motoraduno con mezzi d’epoca ma anche moderni. Le due ruote e quel mondo, infatti, erano la grande passione di Tommaso Gorga. Alle 19.00, presso la Chiesa Madonna delle Grazie, sarà celebrata la Santa Messa presieduta da Don Pasquale Gargione. In serata, a partire dalle 21.30, grande attesa per il concerto del batterista Tullio De Piscopo che si esibirà sul palco per onorare anche lui la memoria di Tommy.
L’incidente
Il 17 settembre dello scorso anno, Tommaso viaggiava sul suo motorino verso casa quando fu coinvolto in un grave sinistro. Riverso a terra, i soccorsi vennero attesi invano e solo dopo troppo tempo arrivò un’ambulanza ma ormai non c’era più nulla. La cosa scatenò tantissime polemiche: se il vicino ospedale di Agropoli fosse stato aperto e funzionante, oggi Tommaso Gorga probabilmente sarebbe ancora vivo, ma anche se nel territorio fosse stata attiva un’ambulanza medicalizzata. Da allora, la politica è stata silente ed anche la campagna elettorale tutt’ora in corsa non sta vedendo interventi di candidati. Da ricordare che l’ospedale di Agropoli è stato inaugurato diverse volte tra sindaci festanti e con protagonista il solito Vincenzo De Luca che ha tagliato diversi nastri promettendo, tra gli applausi dei primi cittadini fasciati, aperture, pronto soccorso efficiente, sale operatorie. Promesse rimaste vuote.
La volontà dei genitori
Fin da subito, la famiglia Gorga ha alzato la voce contro i soprusi e le ingiustizie della sanità nel Cilento. i genitori di Tommaso, Carmine e Giovanna, hanno parlato di sacrificio del proprio figlio, auspicando che quella morte non sia vana. «Non è possibile descrivere il dolore di un padre, della sua famiglia e dei suoi cari per la perdita del bene più prezioso: il proprio figlio. Destinatario di tutte le speranze della famiglia, speranze di vita, di affermazioni, di riscosse, ma soprattutto di vita – scrivevano i genitori – C’è solo una cosa che può rendere più sopportabile questo dolore, far sì che non sia stata una morte inutile, che sia servita a qualcosa. E a cosa potrebbe essere servita ? – si chiedevano – a far sì di decidere che le istituzioni rendano i soccorsi più accessibili, più mirati, più presenti. Ed è questo che manca al nostro comune ed ai comuni del circondario: i soccorsi in caso di bisogno e l’assistenza sanitaria». Il pensiero della famiglia, ovviamente, va ai se e a cosa sarebbe potuto accadere con una assistenza sanitaria degna di tale nome: «Non so con i soccorsi più celeri, concreti e precisi cosa sarebbe potuto cambiare per mio figlio: forse tutto, o forse nulla. Fatto sta che, come sempre, il nostro circondario paga l’assenza di un presidio ospedaliero, che pure esiste, ma è sottoutilizzato quando non lo è del tutto. Parlo dell’ospedale di Agropoli dove esiste solo un pronto soccorso, nonostante l’esistenza di una struttura enorme, la cui chiusura ha determinato l’esistenza in zona di un unico presidio ospedaliero, quello di Vallo Della Lucania. Non è possibile – concludeva – non è pensabile che la nostra zona, il Cilento, così ricca di visitatori e così densamente popolata sia servita solo dalla struttura di Vallo, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti». Da allora, manco a dirlo, nulla è cambiato se non le amministrazioni comunali che continuano, come sempre, ad abbassare la testa e a non far valere il diritto costituzionale alle salute e alle cure.