Castellabate, intervista a Catina Tortora - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Eletta nella lista di “Castellabate al centro”, Catina Tortora è tra i più giovani consiglieri del centro costiero. In questi anni di opposizione, ha molto lavorato per il proprio comune.

Consigliere Tortora, tre anni di amministrazione Rizzo: un bilancio…

“Qualcuno si è già detto non d’accordo sul fatto che io possa essere chiamata a fare un bilancio dell’azione messa in campo da questa amministrazione. Potrebbe essere vero dal momento che io non ho mai amministrato. Il bilancio che mi sento di fare è dunque un bilancio da cittadina prima ancora che da consigliere di minoranza. Se penso alle promesse di campagna elettorale e alla facilità con cui si faceva pensare di poter condurre e risolvere certe battaglie, se penso alle attese e le confronto con la realtà dei fatti è evidente che il bilancio non può che pendere verso un giudizio negativo. Le parole sono sempre belle, magari anche le intenzioni sono buone ma di fronte a fatti che non si concretizzano bisogna anche avere il coraggio di ammettere che forse si sta sbagliando qualcosa. L’impressione che ho dell’amministrazione di Castellabate oggi è purtroppo quella di “un bello che non balla”. Eppure le potenzialità sono tantissime, con piccoli ma studiati accorgimenti potremmo davvero essere una delle località turistiche più ambite. Oggi, per una fetta di turismo più che altro di prossimità, lo siamo grazie alle nostre bellezze naturali, ma a livello di organizzazione del territorio, di servizi offerti, abbiamo ancora tanto da invidiare a paesi che pur avendo molto meno di Castellabate riescono ad attrarre una fetta di turismo maggiore e soprattutto di una certa qualità. Forse da cittadina è questo che più di tutto mi sarei aspettata da una giovane amministrazione (come vogliono definirsi, dimenticando che chi li guida è in politica e in amministrazione da quasi 30 anni). Mi sarei aspettata un cambio di rotta, un approccio moderno verso l’accoglienza e verso gli input che possono provenire anche dalle altre realtà del territorio. È un’amministrazione che invece si è arroccata sulle proprie posizioni. Belli gli incontri, sempre belle le intenzioni, ma poi a cosa si giunge? Al nulla di fatto. Ci sono imprenditori che stanno investendo con una certa intelligenza per un’offerta sempre più all’avanguardia, associazioni impegnate con una certa assiduità a promuovere il territorio anche nei periodi di bassa stagione. C’è una Castellabate che vuole correre. È da un confronto serio con questa realtà che potrebbe nascere qualcosa di davvero positivo. E invece per il momento è una “sinergia” che resta ferma nei proclami. I problemi sono sempre gli stessi. Le soluzioni messe in campo lasciano ancora molto a desiderare. Un esempio? Investiamo nel servizio navetta con la stazione di Agropoli, ma non lo pubblicizziamo (neanche un cartello alla fermata del bus). Offriamo bagni e doccette in spiaggia ma poco funzionali (la doccia con i piedi nella sabbia non ha molto senso) e molto spesso inagibili. C’è molta approssimazione. Per non parlare delle grandi battaglie. Erosione costiera? che ci vuole, compriamo la draga. Questione Consac? basta sciogliere il contratto. Problema cinghiali? Costruiamo la filiera delle carni. Sono tutte promesse che ancora risuonano nelle menti dei cittadini. È stata una modalità ingannevole di dire le cose che si volevano fare senza spiegare le difficoltà e le probabilità effettive di poterle realizzare nel medio tempo. (Perché va bene essere lungimiranti ma da qui a 1000 anni saremmo bravi tutti!) Siamo in uno stato di diritto e spesso questa amministrazione pare dimenticarlo. Come minoranza abbiamo provato più volte ad evidenziarlo nelle fasi preliminari, ma tutte le volte è stato purtroppo sempre necessario l’intervento postumo della magistratura con tutte le relative negative conseguenze economiche per l’Ente. (Parliamo della soccombenza per 2 volte per difetto di giurisdizione per causa Consac, per difetto nella procedura dell’acquisizione dell’Elios, di difetti nella procedura di trasferimento degli usi civici gravanti sul Castelsandra). Non si cerca un confronto onesto volto ad individuare soluzioni giuste, concrete. Si preferisce andare avanti, buttando fumo negli occhi per le grandi battaglie e addolcendo i malumori con qualche spettacolino più bello ma fine a sé stesso”.

Nell’ultimo periodo, i due gruppi di minoranza si sono avvicinati per fare fronte comune: si lavora per il futuro?

“Con l’altra fetta di minoranza abbiamo avuto modo di confrontarci in questo tempo, condividendo numerosi rilievi. Quello che sarà nel futuro è difficile dirlo. È usanza comune costruire le coalizioni in base ai numeri presunti e attesi, le mie scelte personali continueranno ad essere guidate dal giudizio sulle condotte. Per cui si vedrà se ci sarà ancora posto per me oppure no”.

Lei è una giovane impegnata nella politica e nel sociale: perché, a Suo dire, oggi c’è un distacco tra giovani, politica e impegno sociale?

“Viviamo in un’epoca frenetica, del tutto e subito, del conta quello che hai e mostri di essere. In virtù di questo, molti giovani (non tutti per fortuna) sono in verità anche attratti dalla politica ma più per lo status in cui questa potrebbe collocarli che non per la vocazione al servizio che dovrebbe essere connaturale ad una persona impegnata in politica. Il problema è che spesso questi giovani sono poi quelli che effettivamente riescono a farsi spazio nel panorama politico, vuoi per scaltrezza, vuoi per l’appartenenza a questa o quella fetta di elettorato, a discapito di tanti altri giovani mossi invece da ideali che di fronte a certe dinamiche sono purtroppo costretti a soccombere. La “brutta figura” viene ancora usata spesso dai più esperti per indirizzare le tue scelte in spregio alle tue idee. Ci hanno provato anche con me. Fortunatamente sono stata educata a non curarmi del giudizio degli altri (che in un piccolo paese non è sempre facile) e a credere sempre nelle mie idee. È quello che continuo a fare nel mio piccolo sia nel sociale che nel mio impegno in politica. Ed è quello che mi sento di consigliare di fare a tutti i giovani che sentono la vocazione verso l’impegno sociale. Non lasciatevi condizionare dal “così funziona”. È un funzionamento che si può cambiare”.

La politica cilentana ha subito un terremoto con l’arresto di Alfieri e la scorsa settimana sono arrivati gli arresti per l’assassinio di Angelo Vassallo: qual è il Suo pensiero?

“Sono vicende che hanno suscitato in me molte riflessioni e pensieri a volte contrastanti. Due vicende che vuoi o non vuoi rappresentano due facce della stessa medaglia. L’affetto personale e la stima che mi legano alla persona di Angelo Vassallo mi spingono a gridare vendetta, la ragione e la formazione mi spingono a confidare, nonostante tutto, nella giustizia. Quello che emerge in via generale è quanto sia difficile restare delle persone perbene a difesa degli interessi collettivi quando ci sono in gioco interessi economici importanti. È qui che diventa evidente l’importanza di avere in politica persone mosse dallo spirito di servizio e dall’amore verso il proprio territorio. Angelo ha pagato questo amore, difendendolo con la propria vita. È un amore che, ahimè, conosco molto bene. Il Cilento ha bisogno di politici intraprendenti come Alfieri, ma di più Uomini come Angelo. Il giudizio sulle condotte delle persone coinvolte in entrambe le vicende, come è giusto che sia, sarà la magistratura ad esprimerlo. L’augurio per entrambi i casi è che sia fatta giustizia”.

Tante le battaglie in questi anni a Palazzo di Città: quale la più importante?

“La più importante ritengo sia quella sul Polo Sportivo Scolastico. Parliamo di un’opera completa per l’80%. Un’opera che potrebbe garantire sicurezza e ambienti all’avanguardia per la formazione di gran parte della popolazione scolastica di Castellabate. Un’opera verso la quale abbiamo, però, riscontrato fin da subito uno strano atteggiamento da parte di questa amministrazione, nella maggior parte delle occasioni, più concentrata a chiarire che “non si tratta di un Polo ma di una scuola” che non ad impegnarsi per far portare a termine i lavori. Le scuse e le notizie false (come quella sulla sospensione dei lavori per la pausa feriale di agosto) avvalorano la tesi che si tratta di un’opera che non rientra nelle priorità di questa classe dirigente. Eppure è l’unica opera che, per il momento, potrebbero avere la concreta possibilità di inaugurare (data la loro lungimiranza) da qui a prima dei 1000 anni! Io personalmente glielo auguro. Dal nostro canto, continueremo a tenere alta l’attenzione”.

Tra le attività benefiche portate avanti c’è il Filo della Solidarietà…

“Il Filo della solidarietà è una bella realtà che testimonia lo spirito di comunità e di generosità di Castellabate, che invito i lettori a scoprire. Un’iniziativa che fa parte del mio impegno nel sociale e che come tale intendo tenere a parte e distinta dal mio impegno in politica”.