CASTEL SAN GIORGIO. Si chiude con un lungo faccia a faccia della maggioranza durato oltre otto ore la difficile composizione della vertenza che ha visto opporsi i lavoratori della cooperativa solidarietà e sviluppo e l’amministrazione comunale guidata da Pasquale Sammartino. Più che una riunione di maggioranza si è trattato di un vero e proprio regolamento di conti visto che sul banco degli accusati vi era la gestione della vicenda da parte degli assessorati competenti. Buona parte della maggioranza si è scagliata contro la linea adottata in questi mesi che puntava ad utilizzare lavoratori Lsu scoprendo solo alla fine che la strada non era percorribile e la eventualità di sostituire la cooperativa il cui contratto è scaduto ieri con un’altra magari proveniente da qualche comune vicino. La vicenda ha prodotto il primo vero strappo nella maggioranza molto più del gruppo autonomo formato da Manuel Capuano perché di fatto ha prodotto una mancanza di fiducia tra i vari componenti dell’esecutivo che avrà ripercussioni imprevedibili nel cammino dell’amministrazione.
La giunta ha deciso di effettuare un bando per l’affidamento del servizio per sopperire alle deficienze del momento impegnando circa 200mila euro. In questo periodo si preparerà un bando europeo per l’affidamento del servizio ad una azienda del settore che dovrà assorbire i 23 lavoratori che nei giorni scorsi avevano occupato la casa comunale.
Al faccia a faccia presso la casa comunale hanno partecipato tutte le varie componenti della maggioranza e ad un certo punto, nel primo pomeriggio, per cercare di evitare che tutto precipitasse, è dovuto intervenire anche il leader locale del Pd, Andrea Donato, che è riuscito a mettere tutti d’accordo ma con enorme sacrificio. Una “spesa” in termini di credibilità che comporterà sicuramente un sacrificio nei prossimi mesi sul piano politico dato che erano in molti nella maggioranza pronti a chiedere già la testa di qualche assessore. Alla fine tutto è rientrato ma ancora una volta a farne le spese di immagine è stato il primo cittadino prima costretto a subire l’attuale giunta e poi a dover far buon viso a cattivo gioco dati gli errori marchiani commessi dai suoi stessi uomini di fiducia. Una toppa ricucita in extremis da Andrea Donato, ma i segni rimasti sono più che evidenti.
Michele Longo