L’opposizione di Castel San Giorgio si è già divisa. E’ il caso di dire che se Sparta piange Atene non ride.
Così, mentre tutti attaccavano il neo sindaco Pasquale Sammartino a tavola si consumava la divisione dell’opposizione. Nei giorni scorsi in un locale di San Marzano sul Sarno sono stati individuati a cena Raffaele Sellitto, i fratelli Antonino e Gianpiero Coppola con Mimmo Iennaco marito di Pina Esposito e zio dell’attuale vicesindaco Maria Giovanna Di Leo. Sellitto e i fratelli Coppola sono i grandi “trombati” dalle ultime elezioni amministrative mentre Iennaco, già da qualche tempo, sta cercando di mandare a gambe all’aria l’amministrazione Sammartino per motivi politicamente sconosciuti dato che il suo uomo di fiducia, Fiorenzo Lanzara è attualmente il capogruppo di maggioranza e la nipote siede su una delle poltrone più importanti della giunta. Agli esperti politici locali la cosa non fa impressione. La storia locale di Iennaco sembra sia stata costellata da scelte politicamente “suicide” che non hanno mai fruttato grandi traguardi.
Nella stessa sera della cena sanmarzanese, a casa dell’ex sindaco Longanella si consumava invece un’altra cena tra l’ex primo cittadino, Gilda Tranzillo e Giovanni De Caro. Tre consiglieri dell’opposizione che hanno scelto l’asse con Longanella invece che l’accordo con Sellitto e i Coppola. Insomma i due gruppi di opposizione in Consiglio e nel paese sono oramai quasi ufficializzati. Ma ne esiste anche un terzo.
A nessuna delle due cene, infatti, quasi a rimarcare la loro distanza da entrambe le posizioni, erano assenti i due consiglieri più votati della lista di Longanella: Michele Salvati e Paola Lanzara. Insieme i due rappresentano 1500 preferenze e una minoranza senza la sua maggioranza interna, alla fine vale poco meno di nulla in termini elettorali.
Lo sanno bene sia Lanzara che Salvati che non a caso, nelle scorse settimane da Cronache, furono additati come un gruppo unito che si andava costituendo pronto anche a dialogare con la maggioranza.
In effetti, se Iennaco decidesse di ritirare la propria pattuglia di consiglieri comunali (uno o forse due) per rendere effettivo il patto con Sellitto e Coppola, l’ingresso di Lanzara e Salvati nella maggioranza finirebbe per rendere quest’ultima ancora più forte.
Insomma, storia di sempre a Castel San Giorgio. Le alleanze e le divisioni si fanno e disfanno a tavola, ma al mattino risultano già sconfitte dai voti e dai sangiorgesi. Corsi e ricorsi storici.
Michele Longo