CASTEL SAN GIORGIO. Primi segnali di riassetto nella macchina organizzativa del Comune. Tutti i dirigenti nominati dal precedente sindaco Franco Longanella sono restati al loro posto, tranne il dirigente addetto alla manutenzione del Comune, il geometra Mario Zappullo (nella foto). Defenestrato con un decreto dell’attuale sindaco, Pasquale Sammartino, il dirigente Zappullo cede il posto all’architetto Teresa Montefusco e passa a dirigere il settore della Protezione civile.
Una mobilità ampiamente anticipata dalle voci di corridoio che davano Zappullo troppo vicino all’ex assessore Michele Salvati. Come Zappullo, però, stranamente, altri dirigenti addirittura ancora più legati alla precedente amministrazione sono restati invece al loro posto. Uno spoil system a metà, che rischia sul lungo termine di ritorcersi contro l’attuale primo cittadino specie in alcuni settori vitali della pubblica amministrazione e che fa pensare più che ad avvicendamenti programmati a semplici vendette politiche.
Nel frattempo, al Comune, Sammartino deve barcamenarsi tra alcuni problemi non di facile soluzione ricevuti in eredità. Innanzitutto, proprio riguardo i dirigenti, ci sono le relazione degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze che mettono un grande punto interrogativo su tutta una serie di stabilizzazioni e verticalizzazioni decise dalle due amministrazioni precedenti, quelle guidate da Andrea Donato e Franco Longanella. Ci sono poi due inchieste giudiziarie da far tremare i polsi e anche queste scattate sotto il sindacato Longanella. La prima riguarda il sequestro dei computer di due dipendenti comunali nell’ambito delle indagini su alcuni volantini anonimi e la seconda su alcune cooperative e alcune aziende, sempre le stesse, o riconducibili alle stesse persone, che si aggiudicavano lavori per migliaia e migliaia di euro con il Comune di Castel San Giorgio.
Una situazione sulla quale la Procura ha deciso di volerci vedere chiaro e che potrebbe svelare una serie di intrecci da scandalo amministrativo. In tutto questo sembra che anche l’Asl abbia deciso di puntare i propri obiettivi sul Comune, specialmente su alcuni studi medici nei quali si svolgono anche attività non previste dalla legge negli stessi luoghi degli ambulatori mutualistici.
Per Castel San Giorgio l’estate di fuoco non è solo quella del solleone, ma si profilano all’orizzonte mesi più che infuocati in molti altri settori.
Nicola Longo