Case di comunità per sostituire medici del pronto soccorso: "Si rischia l'errore" - Le Cronache
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Case di comunità per sostituire medici del pronto soccorso: “Si rischia l’errore”

Case di comunità per sostituire medici del pronto soccorso: “Si rischia l’errore”

Pronti Soccorso, Rianimazioni, Cardiologie con e senza Utic, Neurologie presenti negli Ospedali della provincia di Salerno saranno sostituiti da “Servizi di Comunità” e “Farmacie di Comunità”: a puntare il dito contro i vertici di Palazzo Santa Lucia la Fisi sanità attraverso il segretario provinciale Vincenzo Casola dopo che si fanno sempre più insistenti le voci di un rimaneggiamento dell’offerta sanitaria in Campania: dopo i ticket sanitari che valgono dal 1 al 5 di ogni mese, le inenarrabili liste di attesa per usufruire delle prestazioni sanitarie ci si appresta a trasformare gli Ospedali in Ospedali di Comunità supportati da “Farmacie di Comunità” . “Alla base di questa scelta solo un fattore economico a discapito della salute e della sicurezza della popolazione e l’idea faraonica ci accentrare tutto sul nuovo Ospedale di Salerno – ha dichiarato Casola – E’ un po’ come andare in guerra con munizioni a salve ma facciamo un esempio: Se un utente ha un dolore al petto, sintomo di un dolore intercostale o di un infarto – invece di recarsi in un Ospedale attrezzato – si reca presso un Servizio di Comunità o un Ospedale di Comunità, dove ad accoglierlo trova Medici di Base o laureandi (un poco come ai tempi del Covid) che nel frattempo dovranno capire – con le strumentazioni in proprio possesso e con la loro esperienza –  se si tratta di un dolore intercostale o di un Infarto. Tali operazioni possono richiedere anche più di un’ora. Nel caso si tratti di un dolore intercostale , l’utente sarà fortunato e tornerà a casa con un antinfiammatorio. Nel caso si tratti di un Infarto, essendo già passata un’ora, probabilmente l’utente non tornerà più a casa”, ha aggiunto Casola ricordando che sarebbe già pronta anche una “azione” di De Luca sulle inenarrabili liste di attesa per prestazioni sanitarie in Campania: ha chiesto l’aiuto della sanità accreditata e privata per abbattere queste liste. “Già, però vi è un piccolo problema, tutto ciò funzionerà dal 1 al 5 di ogni mese finché ci sono i fondi…dopodiché sarà tutto a pagamento. E’ questo il momento di scendere in piazza e bloccare De Luca”, ha detto invece il segretario generale della Fisi Rolando Scotillo. “La sanità provinciale è allo sbando ed i cittadini pagano un compromesso politico. Tra fritture di pesce e slogan megalomani come – mai più ultimi – De Luca sta portando nel baratro la sanità campana e con essa la salute dei cittadini sempre di più solo a pagamento”, ha detto infine il segretario provinciale di Salerno Enzo Casola. Sulla questione relativa alla sanità pubblica, le organizzazioni sindacali chiedono un cambio di passo immediato anche alla luce delle tante criticità che si registrano in provincia di Salerno.