Carmine Landi: “Perché Iesu non ha fatto il nome di De Luca?” - Le Cronache
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Carmine Landi: “Perché Iesu non ha fatto il nome di De Luca?”

Carmine Landi: “Perché Iesu non ha fatto il nome di De Luca?”

di Carmine Landi*
Sulla decisione di lasciare il “Ruggi”, condivido le riflessioni del dottor Severino Iesu, eminente cardiochirurgo, destinatario di profonda stima negli ambienti professionali non soltanto italiani, ma avverto l’esigenza di dover formulare alcune precisazioni.
Iesu ha illustrato le ragioni della sua scelta di andare via dal “Ruggi”, insieme con i nomi più autorevoli della sua “scuola”, ma nella ricostruzione del suo sofferto iter, credo abbia omesso alcuni particolari decisivi, il che mi meraviglia molto. Una persona del suo spessore avrebbe dovuto affermare chiaramente una verità lapalissiana, che cioè la situazione che si è prodotta nella sua divisione è imputabile all’azione politica del governatore Vincenzo De Luca e anche al silenzio e all’inerzia delle forze politiche di opposizione. Non sottolineare questo punto decisivo, alla base del gravissimo impoverimento del “Ruggi”, significa tacere all’opinione pubblica la causa principale di un degrado che, dalla Sanità, si sta estendendo anche ad altri delicatissimi settori della vita pubblica e istituzionale dell’intera Campania.
Un altro punto della spiegazione di Iesu che mi convince poco è quello relativo alla riduzione degli interventi cardiochirurgici fino alla metà rispetto all’anno precedente. Anche qui Iesu “sfuma” molto, attribuendo il forte calo a disagi organizzativi provocati dalla duplicazione della Cardiochirurgia. Probabilmente, invece, la riduzione degli interventi con numeri così rilevanti è la conseguenza dell’assottigliamento dei target di qualità degli operatori, sintomo di clamoroso declassamento dell’intero Presidio. Secondo me, infatti, la situazione si spiega con la rinuncia dei pazienti, visitati dal dottore Iesu e dalla sua qualificatissima équipe, ad essere operati dall’attuale dirigente della Cardiochirurgia di elezione, verso il quale, evidentemente, non c’è la stessa fiducia sempre riconosciuta a Iesu. Perché non dire anche questo, una realtà che è peraltro sotto gli occhi di tutti e della quale, nel “Ruggi” e nella società salernitana, parlano tutti, pazienti e familiari, medici e paramedici. A me sembra, questo, un altro dato saliente sul quale, molto diplomaticamente, Severino Iesu ha voluto stendere un inopportuno velo diplomatico.
Ma c’è ancora un elemento dell’intervista/ricostruzione di Iesu che mi lascia scettico. L’illustre professionista parla di dimissioni per atto d’amore, scelta sofferta operata, quindi, per porre fine all’inutile dualismo delle divisioni.
Ma perché farsi carico lui, che è stato e appare tuttora a tutti come insostituibile per lo straordinario talento professionale, di una situazione che la politica sanitaria avrebbe dovuto risolvere per un atto di giustizia e soprattutto per garantire adeguatamente i diritti e le speranze di vita dei pazienti? La sua scelta, tra l’altro, indebolisce ulteriormente il Servizio Pubblico a discapito dei bisogni dei pazienti, soprattutto dei più bisognosi. Al “Ruggi”, infatti, verrà a mancare un grande cardiochirurgo come lui, invidiatoci finanche dagli americani che gli hanno fatto ponti d’oro per averlo, e anche una straordinaria équipe che Iesu ha fatto crescere notevolmente.
Con una situazione così grave e paradossale, ritengo sia indispensabile un intervento del ministro della Sanità, affinché controlli rigorosamente il Piano sanitario regionale e dica parole definitive riguardo al degrado della provincia di Salerno. Con una popolazione vicina al milione e mezzo di abitanti (la previsione è di una Cardiochirurgia ogni 700mila abitanti) dovrebbe essere immediatamente istituita una seconda divisione, che potrebbe nascere a Nocera Inferiore, nell’area cioè più densamente abitata.
Spero che il silenzio delle forze politiche, soprattutto di opposizione, si trasformi al più presto in un forte movimento di opinione che porti avanti con convinzione, e senza timori verso il potere oggi egemone, una battaglia in difesa della Sanità pubblica che, come il caso Iesu evidenzia, sta davvero morendo.
• Cardiologo e già amministratore comunale

1 Commento

    Sono un collega anestesista
    Analisi lucidissima e soprattutto vera
    Tuttavia le istituzioni sono piegate a de luca e ai suoi accoliti e cosi si puo’ dire di molta parte della stampa e dei media
    Basta leggere la storia della cardiochirurgia di salerno da quando si è insediato il.governatore attuale
    E per ora mi fermo qui

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