di Erika Noschese
Il suo nome emerge dall’incontro di sabato mattina, a Roma sul forum socialista, un luogo di dibattito politico e culturale cui aderiscono iscritti e non iscritti al Psi, laici, rappresentanti del mondo accademico, tanti giovani alla loro prima esperienza politica. Carmelo Conte, figura di spicco del panorama politico locale e nazionale chiarisce, invece, la sua posizione: «Sono andato a Roma per consolidare una proposta che noi abbiamo fatto per l’Italia Mediterranea. Quella del Forum è un’esercitazione di tipo culturale, non il rilancio di un partito che merita la civiltà socialista ma certamente non significa rimettere in atto un partito. È una discussione culturale che ruota attorno alla politica dal punto di vista del riformismo. Io a Roma ho incontrato un gruppo diverso: Cittadino Sudd sta diventando un contenitore che dovrebbe coinvolgere quattro regioni, faremo una conferenza a Napoli a maggio per presentare il programma, rilancio del simbolo e che possa esprimere quanto fatto fino ad ora. Inoltre, a metà maggio uscirà il mio libro, dal titolo “Il vento del sud” e la dice tutta: Pietro Nenna, durante la resistenza scrisse “Il vento del nord” che avrebbe dovuto inebriare il Mezzogiorno e questa è una risposta».
A proposito di sud, cosa ne pensa dell’autonomia differenziata?
«Sono nettamente contrario, è un errore storico che divide l’Italia e si innesta su un regime regionale che ha fallito i suoi obiettivi: le Regioni non hanno raggiunto lo scopo per il quale furono istituite. Si tratta di un ente che va riformato, non arricchito di potere e poi c’è una contraddizione che viene dal fatto che contestualmente vogliono fare altre due cose: rilanciare le Province con i poteri che avevano precedentemente e un sistema elettorale simile e fare il semi presidenzialismo. Questa proposta è frutto della necessità di rafforzare lo Stato ma nel mentre si perdono poteri di governo. Ho letto il disegno di legge, è a costo zero ma si trasferiscono competenze sulla base dei costi della spesa storica di tre anni, dal 2021 al 2023 e significa che aumenta il divario nord e sud a discapito ovviamente del Mezzogiorno».
In quest’ottica, qual è il rischio per la Campania considerati i problemi relativi alla sanità pubblica, la scuola, e così via?
«La Campania è il segno del fallimento delle Regioni. Mi spiego: ci sono Regioni che vanno un po’ meglio, come quelle del centro nord e altre che vanno malissimo come la Campania, agli ultimi posti per tutti i settori. Probabilmente, sarà nuovamente commissariata e già a Salerno c’è stata un’ispezione ministeriale al Ruggi e la Campania è l’esempio concreto del fallimento, soprattutto nei settori trainanti. Il bilancio delle Regioni è per l’80% costi della sanità e vale anche per la Campania ma qui la sanità non funziona. Inoltre, proprio qui è stato predisposto un documento in virtù del quale le liste d’attesa possono essere anche utilizzate dal privato che riceverà ovviamente il pagamento. La sanità privata in Campania porta via molte risorse e ogni anno si spendono milioni e milioni da destinare alle altre regioni per le spese di quei cittadini che vanno a curarsi altrove; la maggior parte di queste risorse riguarda Salerno. Stanno chiudendo anche il reparto di cardiochirurgia e questo è l’ennesimo schiaffo alla sanità pubblica».
Terzo mandato per il presidente De Luca, favorevole o contrario?
«Credo che De Luca debba andarsene a prescindere dal numero di mandati, abbiamo detto già come funziona la Campania. Lui è una malattia politica per la Campania, è l’interprete di questa politica malata anche se nessuno lo dice ma io non ho nulla da temere. Ho sempre detto ciò che penso senza rancore e lo ribadisco: il terzo mandato è un errore perché se le Regioni che non funzionano si ingrossano ulteriormente significa che si crea un sistema di potere burocratico per 15 anni e dov’è lo Stato? Diventa tutto condizionamento, potere e si rischia la fine. I tre mandati sono un errore a prescindere dalla persona, è un potere che non va standardizzato».
Crede che con Elly Schlein il Pd possa riconquistare un ruolo centrale?
«Elly Schlein non è conosciuta, si presenta bene, ha capacità di dialogare con i giovani ed è una novità. Ha scalato un partito storico perché si è iscritta un mese prima al partito ma c’è da dire che nel merito delle questioni non è ancora entrata, si sta battendo per i diritti degli omosessuali ed è giusto ma oltre le affermazioni non è andata e prima di poterla giudicare è necessario entrare nelle questioni. Il Pd, se va avanti questa tesi, non sarà più quello di prima e cambierà anche l’elettorato, ha vinto alle primarie con il voto libero perché è stata votata dai 5 Stelle».
Crede che Cittadino Sudd possa avviare un confronto serio con il Pd, il Psi?
«Non escludiamo nulla, faremo una proposta molto articolata che parte dall’autonomia differenziata e arriva fino alla cultura con corsi di formazione per giovani sulla politica del Mediterraneo; c’è una proposta sulla piattaforma logistica dei porti, l’alta velocità e la Campania soprattutto: il tratto Salerno Napoli dell’Alta velocità perché? Sicuramente perché manca il lotto zero e se non si avvia non si realizzerà nulla».