Capovolti, il progetto per l’inserimento professionale di persone con disabilità mentali - Le Cronache
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Capovolti, il progetto per l’inserimento professionale di persone con disabilità mentali

Capovolti, il progetto per l’inserimento professionale di persone con disabilità mentali

Erika Noschese

L’inserimento lavorativo di persone con disabilità mentali. E’ questo l’obiettivo dell’organizzazione di volontariato Mai Più Soli, impegnata da quasi sei anni nella gestione di Progetto Capovolti, una iniziativa finanziata da Fondazione Con il Sud. Si tratta della realizzazione di una fattoria sociale che oggi porta lo stesso nome, Capovolti appunto, e che ha sede in Montecorvino Pugliano. Nella struttura si svolgono attività occupazionali, professionalizzanti e formative finalizzate all’autonomia delle persone con disabilità mentale. Il progetto ha visto al suo inizio la partecipazione di un’importante rete di partner tra cui altre cooperative ed associazioni del territorio. Hanno partecipato al progetto circa quindici persone ed i loro familiari, accompagnati in percorsi di autonomia, iniziative sul territorio e laboratori esperienziali. Dal progetto è nata nel 2014 la Cooperativa Sociale Capovolti che conta oggi 19 soci, molti dei quali svantaggiati e che oggi sono quasi tutti inseriti nel lavoro in agricoltura sociale. Con otto ettari di terreno, spazi dedicati ad attività didattiche e laboratoriali, un centro diurno ed una casa alloggio, la struttura è animata ogni giorno da attività e impegni occupazionali. «Progetto Capovolti è sicuramente un’avventura entusiasmante per tutti noi che è difficile sintetizzare nelle grandi emozioni, sfide, criticità e soddisfazioni che abbiamo attraversato in questi anni – ha dichiarato il presidente della Cooperativa Sociale, Francesco Napoli. Posso dire che il progetto prima e poi la cooperativa vedono impegnate professionalità importanti che vanno dall’area sociopsicopedagogica al marketing fino all’area commerciale. Abbiamo scelto un modello integrato di servizi e impresa che potesse dare risposte concrete alle famiglie dei nostri beneficiari ed a quanti si rivolgono a noi per un accompagnamento che li porti verso l’autonomia. Per noi l’autodeterminazione delle persone con disabilità, il contrasto allo stigma e l’occupazione sono stelle polari che non dimentichiamo mai». Casa Nadia è, invece, l’alloggio attivato nel 2016 dalla cooperativa che accoglie, in regime di residenzialità persone con fragilità che vengono accompagnate al pieno recupero della propria dignità e autonomia. Casa Nadia ha accompagnato in questi anni, grazie allo staff dei tutor e degli specialisti, oltre 20 persone verso l’autonomia e la realizzazione di vita. «Casa Nadia – ha spiegato il presidente Napoli – è un servizio innovativo dove i nostri ospiti possono non solo risiedere, ma anche essere accompagnati in percorsi individualizzati di recupero e abilitazione sia attraverso il sostegno psicologico che attraverso la costruzione di percorsi formativi e professionalizzanti. Abbiamo sempre contrastato e continueremo a contrastare ogni forma di contenimento, fisico o farmacologico delle persone con disabilità mentale, come contrastiamo ogni forma, anche minima, di reclusione manicomiale». Capovolti continua ad innovare i propri servizi e la propria offerta come azienda agricola. Da due anni la cooperativa sta sperimentando il modello degli Orto Quadrato, uno strumento di agricoltura biodinamica. «L’orto quadrato – spiega la direttrice della cooperativa, Nathalie Franchet – nasce dalla nostra esigenza di costruire un modello formativo e lavorativo per i nostri ospiti, impossibilitati a svolgere l’attività agricola tradizionale. Con l’orto quadrato invece, chiunque non solo le persone con disabilità, può svolgere una attività agricola, realizzare anche un piccolo orto in casa, di facile gestione e che grazie alla rotazione delle colture e alla rotazione delle stesse, consente un raccolto di grande qualità senza utilizzo di prodotti chimici e senza disperdere risorse idriche. Oggi il nostro Orto Quadrato è presente in locali pubblici della provincia, scuole, comunità, associazioni e presso abitazioni private proprio perché la sua fruibilità consente a chiunque di poterlo utilizzare». Da quest’anno la Cooperativa Sociale Capovolti, che produce già da tre anni olio extravergine d’oliva biologico, ha ottenuto anche il riconoscimento Dop delle Colline Salernitane, oltre ad aver ricevuto numerosi apprezzamenti e riconoscimenti nazionali per la qualità del proprio olio. «In questa fase – racconta Francesco Napoli – stiamo sviluppando non solo l’area relativa all’implementazione degli Orto Quadrato e dell’oliveto, ma anche stiamo innovando la nostra offerta con un rilancio sull’area del food design che ci vedrà impegnati nei prossimi due anni nella sperimentazione, ricerca e produzione, di accessori legati al food e realizzati dalla lavorazione in 3D degli scarti alimentari, anche grazie al lavoro di squadra che stiamo portanto avanti all’interno di Consorzio La Rada di cui siamo orgogliosamente soci. Siamo persuasi infatti – ha concluso il Presidente Napoli – che la cooperazione sociale sia e debba essere il luogo dell’innovazione e che possa essere impresa a tutti gli effetti andando anche a competere su mercati nazionali ed internazionali e su terreni di solito inesplorati».