Capone: “Losi ci fece amare il gioco del calcio” - Le Cronache
Salernitana

Capone: “Losi ci fece amare il gioco del calcio”

Capone: “Losi ci fece amare il gioco del calcio”

Enzo Sica
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<Tornare indietro con la memoria di ben 50 anni non è facile ma questo è uno sforzo che faccio volentieri per ricordare una grande persona e un allenatore eccezionale quale è stato Giacomino Losi che mi ha allenato nella Salernitana quando muovevo i primi passi da calciatore nel lontano 1974 -1975 ed ha lasciato in me un grande ricordo anche perchè, come detto, ero molto giovane ma giocavo con la maglia granata della mia città>.

Si emoziona ancora e tanto Antonio Capone, oggi 70enne, ex calciatore anzi bomber della squadra granata dei tempi pionieristici di un calcio che ormai non c’è più, che ha giocato per anni nel vecchio stadio <Vestuti> di Piazza Casalbore e fu allenato anche dall’ex core de Roma come era etichettato da tutti Losi per il suo passato romanista.

Che ricordi hai, Antonio? <Diciamo che per noi calciatori il suo arrivo a Salerno fu quasi una sorpresa. In panchina c’era Ettore Recagni come tecnico nel torneo di serie C ma quasi inaspettatamente si dimise dopo appena nove giornate di campionato per i risultati negativi della squadra. Il presidente dell’epoca, il farmacista Amerigo Vessa che fu poi supportato nel corso di qualche anno ancora oltre che dal cognato Carmelo Pifano da Cesare Trucillo e Giovanni Benvenuto riuscì a portare a Salerno Giacomino Losi un allenatore importante per quell’epoca come era Losi. 

Che stagione di serie C fu quella, Capone con Losi alla guida tecnica?

<Diciamo tranquilla perchè la squadra era buona e dopo quell’inizio non felice riuscì a riprendersi in classifica proprio con Losi alla guida. Io ricordo realizzai otto gol ma la squadra guidata da Losi aveva altri calciatori importanti quali il terzino di fascia Federico Marchi anch’egli come Losi romano, un altro attaccante di peso quale fu Vito Chimenti con Lucio Lambiase e Nando Di Francesco, una difesa importante con Mimmo Gentile anch’egli salernitano doc oltre al portiere Giuseppe Valsecchi che proprio con Losi stabilì il record di imbattibilità tra i pali che resistette per diverso tempo. Ma vorrei anche ricordare che c’era come sostituto di Valsecchi oltre al compianto Fulvietto De Maio anche un altro salernitano doc come Marcello Giannatiempo.  

Insomma una salvezza tranquilla in terza serie con Giacomino tecnico?

<Si tranquillissima perchè arrivammo sesti in classifica e  per quei tempi, con risicate risorse fu davvero un traguardo eccezionale raggiungerlo.

Una sola volta, nel corso del campionato, si pensò di non scendere in campo perchè non erano stati pagati gli stipendi?

<Tutto si verificò prima della trasferta di Reggio Calabria raggiungendo la Calabria con auto nostre, con Losi che era già partito con la squadra Beretti (allora si giocava solo di domenica) proprio per non subire una penalizzazione in classifica. Perdemmo lo stesso 3 a 1 contro la Reggina ma poi continuammo il campionato anche spronati da Losi e pur tra mille difficoltà  finanziarie riuscimmo a salvarci tranquillamente al termine del campionato con questo tecnico eccezionale che riuscì con il suo carisma, anche se solo per una stagione, a farci amare il gioco del calcio che è stato la sua vita sia da calciatore con la maglia giallorossa che da allenatore


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