
di Erika Noschese
Dal fallimento elettorale dell’Ordine degli Avvocati a un Comune in profondo rosso con una maggioranza uscente spaccata sul suo nome. Si può riassumere così, e questo basterebbe, la carriera, tutta in salita, di Gaetano Paolino che, nei giorni scorsi, con i soliti mezzi noti alla maggioranza Alfieri, ha voluto far sapere alla sua (ristretta) cerchia di amici di essere intenzionato a scendere in campo, nell’ottica di una continuità amministrativa che, e duole dirlo, fa già acqua da tutte le parti. Paolino è stato presidente dell’Ordine degli Avvocati di Salerno, ma non era candidabile al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno per il quadriennio 2023/2026. Incurante della norma in vigore, ha scelto di andare avanti per la sua strada. Il risultato? Tutto da rifare. La delibera di proclamazione degli eletti al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno per il quadriennio 2023/2026 era stata impugnata – con richiesta di annullamento – al Consiglio Nazionale Forense dagli avvocati Maura De Angelis, Francesca Di Renna, Gennaro Greco, Remo Fabio Pipi e Saverio Vignola. All’indice era finita non solo la parte in cui veniva eletto Paolino, ma anche la precedente delibera con cui venne accettata la candidatura del legale «in ragione – si legge nel dispositivo della Cassazione – della sua incandidabilità/ineleggibilità». Nel ricorso era stato evidenziato che Paolino, già consigliere nel quadriennio 2015/2018, era rimasto in carica dal 7 febbraio 2015 al 19 luglio 2019, giornata in cui erano stati eletti i consiglieri per il quadriennio successivo. Paolino – che non si era candidato per questo mandato – aveva ripresentato la candidatura per il periodo 2023/2026 «senza che fosse decorso un numero di anni pari a quelli del mandato precedente». Decaduto da presidente dell’Ordine, sceglie di spostarsi un po’ più a sud, a Capaccio Paestum, seguendo così le orme del padre e candidandosi alla carica di primo cittadino. Sul suo nome, gran parte della maggioranza uscente, che però perde pezzi con alcuni consiglieri che potrebbero, almeno secondo le voci, scendere in campo con gli avversari politici. Al momento, non è ancora chiaro il quadro di questa candidatura che vestirà, come nel caso di Alfieri, i panni di una civica. I candidati ufficializzati alla carica di sindaco sono due: tra loro c’è anche Pasquale Quaglia, già consigliere comunale per due legislature e per otto anni componente della deputazione amministrativa del Consorzio di Bonifica di Paestum, di cui è stato presidente per cinque anni. Ora, una nuova sfida lo attende come candidato sindaco di Capaccio Paestum. Quaglia sembra seriamente intenzionato a giocarsi la partita, tanto da aver annunciato anche nomi e simboli delle prime tre liste civiche che saranno con lui: Popolo di Capaccio Paestum, Forza Capaccio Paestum e Con orgoglio per Capaccio Paestum. «In un momento particolarmente difficile per la nostra comunità, ho deciso di mettermi a disposizione dei cittadini e di candidarmi alla carica di Sindaco di Capaccio Paestum. Lo faccio sostenuto da tanti amici, con il massimo senso di responsabilità e con la ferma volontà di riportare stabilità, trasparenza e sviluppo in un Comune bisognoso di riprendere il giusto cammino», ha dichiarato Quaglia. «La recente crisi amministrativa ha lasciato la nostra città in una condizione di incertezza e sfiducia. A questo si aggiunge una situazione economico-finanziaria, legata al bilancio comunale, critica e delicata che richiede interventi urgenti». Il candidato sindaco, alla luce del contesto cittadino, ha già in mente le priorità della nuova amministrazione, che dovrà garantire «una gestione oculata per assicurare i servizi essenziali e rilanciare l’attività di un territorio come Capaccio Paestum, che ha sete di crescita e sviluppo». «Ora c’è bisogno di una svolta, di un’amministrazione vicina ai cittadini, capace di ascoltare, progettare e realizzare con concretezza e programmazione. L’impegno sarà totale per restituire alla città credibilità e dinamismo, valorizzando il patrimonio storico, turistico, agricolo, zootecnico e gastronomico del territorio. Esperienza, coraggio e risolutezza saranno le parole chiave per superare le tante problematiche che, inevitabilmente, bisognerà affrontare tutti insieme per preservare e tutelare la grandezza di questa meravigliosa terra. Le potenzialità per fare bene ci sono tutte», ha dichiarato l’aspirante fascia tricolore. Per Pasquale Quaglia, l’obiettivo è quello «di costruire una squadra competente e appassionata, capace di lavorare con serietà e dedizione per il bene comune. La nostra azione amministrativa sarà improntata ai valori della legalità, della partecipazione e della trasparenza, perché solo così possiamo ricostruire il rapporto di fiducia tra il Comune e la sua gente. C’è bisogno di uno scatto d’orgoglio. È il momento di unire le forze per rilanciare Capaccio Paestum e riportarla ad essere un punto di riferimento nel panorama amministrativo dell’intera Regione». Infine, un invito: «Auspico fin da subito un dialogo costruttivo con tutte le forze in campo, civiche e partitiche. Ma ora non si può più aspettare, è in gioco il futuro della nostra città». Il centrodestra, invece, potrebbe presto trovare la sintesi sul nome di Antonio Fasolino, avvocato di spicco, fortemente voluto da Fratelli d’Italia ma che avrebbe incassato già un primo sì da Forza Italia. 54 anni, avvocato, ha militato sempre nelle fila del centro destra. Un passato da coordinatore nazionale del Nuovo PSI, è stato tra l’altro assessore provinciale (con presidente l’attuale viceministro Edmondo Cirielli) e presidente del consorzio aeroportuale di Salerno. Più di recente, in occasione delle elezioni europee, ha presieduto il “Comitato per Giorgia Meloni candidata per l’Europa”. Il consigliere di opposizione uscente Emanuele Sica ribadisce la necessità delle primarie per permettere ai cittadini di scegliere il nome del candidato sindaco al quale affidare le sorti di una città che oggi più che mai ha bisogno di tornare a splendere dopo lo scandalo giudiziario che ha travolto il territorio lo scorso 4 ottobre con l’arresto del sindaco e presidente della Provincia Franco Alfieri e una inchiesta, quella della Procura, che potrebbe portare nuovi ed importanti risvolti.