«Polemiche incomprensibili». Così il segretario provinciale di Sel Michele Ragosta e il presidente del comitato per le primarie Enrico Roberto Radetich bollano le critiche che in queste ore imperversano, in particolare sui social netwok, sulle “parlamentarie” per la scelta dei candidati da presentare per le elezioni alla camera dei deputati e al senato in provincia di Salerno sotto il simbolo di sinistra ecologia e libertà. Giampaolo Lambiase, primo dei candidati nella “classifica maschile”, ha ritirato la sua candidatura al senato in aperta polemica con i vertici del partito, specie quello salernitano. Sul suo indirizzo facebook si legge dell’email indirizzata dal comitato elettorale nazionale al circolo “Miriam Makeba” di Salerno e allo stesso Lambiase nel quale si annunciava l’annullamento del voto di Sel di Pagani. Una decisione che per molte ore, ieri, non sarebbe stata nota alla federazione provinciale di Salerno. A Pagani, avevano votato 694 elettori contro i 500 previsti ed erano state utilizzate altre schede. Un ulteriore utilizzo che sarebbe stato utilizzato dallo stesso Radetich per consentire a molti elettori di votare. «Ma la gente c’era davvero. Ci sono anche giornalisti e riprese televisive che possono testimoniare che tanti altri elettori sono andati via», aggiungono Ragosta e Radetich. «Proprio per la presenza di giornalisti e telecamere, quello di Pagani è stato una votazione chiara», ha aggiunto Radetich. In molti in Sel non comprendono le polemiche avanzate da Lambiase che pur facendo annullare il voto di Pagani rimane nella stessa posizione di classifica in Campania (certamente lontanissima da una possibilità di elezione). In pratica rimane tutto immutato, lui verso la decima posizione. A meno che l’intenzione non sia quella di annullare totalmente le primarie e passare alla commissariamento della federazione di Sel di Salerno. «Si tratta solo di uno sfizio di qualcuno che ha tempo da perdere e che sta danneggiando il partito», va duro Radetich. Rivolgendosi a chi ha presentato i ricorsi, il presidente del comitato elettorale salernitano afferma; «C’è chi ha tempo da perdere. Seppur dovesse essere annullato definitivamente il voto paganese, tra i candidati uomini al senato, Lambiase sarà sempre il primo in provincia di Salerno e Vincenzo Calabrese sempre secondo, solo un po’ più distanziato». Calabrese è il candidato di Pagani che ha totalizzato 693 voti su 694 votanti al seggio di Pagani. Calabrese, noto avvocato paganese, candidato sindaco in passato (ebbe 2.000 voti più delle liste che lo appogiavano, nell’elezioni del 2002 contro Alberico Gambino), uno dei testimoni chiave del processo contro la malavita paganese, proveniente dal Pd, ha chiaramente ottenuto il voto anche degli elettori del Pd a Pagani sia per la sua storia politica sia perchè in contestazione contro le candidature del partito democratico, tant’è che le primarie del Pd hanno visto andare alle urne meno della metà di coloro che aveva scelto Bersani e Renzi alle primarie del 25 novembre scorso. «Annullare le elezioni a Pagani sarebbe un’ingiustizia -ha dichiarato Radetich-. Se ci sarà un controricorso di Sel di Pagani, noi lo appoggeremo».
Ragosta in conclusione definisce assurde le accuse di brogli, accuse che mortificano l’intera attività del partito e di essere solidale con i compagni pagnesi che avevano ottenuto e lavorato per avere un successo elettorale. «Faccio appello al buon senso affinché queste polemiche sterili e inutili cessino». Ragosta, rispetto al suo risultato, fa notare che in Campania anche il segretario provinciale id Napoli ha avuto oltre 12 mila voti, classificandosi primo nella sua provincia, e il segretario regionale ne ha avuti novemila, per non dire di quello della provincia di Avellino che ha ottenuto più di 3.700 preferenze sui 4.000 mila votanti avellinesi.