di Andrea Pellegrino
«Sui consiglieri del Presidente della Regione Campania è in corso una attività di vigilanza». In una nota firmata da Raffaele Cantone – e pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno – il presidente dell’anticorruzione accende i riflettori sulle nomine compiute da Vincenzo De Luca. Ed in particolare sui tanti consiglieri politici che affiancano il presidente a Palazzo Santa Lucia. Ed ecco chi sono: il primo della lista è Enrico Coscioni, salernitano, ex consigliere regionale di “Campania Libera” a cui Vincenzo De Luca ha affidato la sanità dopo la mancata rielezione in aula consiliare. Coscioni è al centro di un’inchiesta per presunte pressioni compiute a carico di manager della sanità campana. E non solo, lo stesso è anche al centro di polemiche per la nomina a primario avvenuta dopo lo sdoppiamento del reparto di cardiochirurgia dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il secondo è Franco Alfieri, consigliere mancato del Pd (è stato escluso dalla lista alla vigilia della presentazione), sindaco in scadenza ad Agropoli. E’ l’uomo del “patto della frittura” dell’Hotel Ramada. Sogna(va) di fare l’assessore regionale ma da qualche mese si “accontenta” dell’incarico di consigliere politico delegato a caccia e pesca. L’obiettivo, per lui, ora è Montecitorio e alle scorse primarie del Pd ha mostrato nuovamente i muscoli. Sempre da Salerno arriva un altro consigliere politico: si tratta di Luigi Carmelo Della Greca, il dirigente (ora in pensione) che ha mantenuto e fatto quadrare i conti al Comune di Salerno durante il ventennio deluchiano. Poi ci sono ancora Sebastiano Maffettone che nel corso del tempo ha ricevuto altri incarichi sempre da Vincenzo De Luca. Ancora, Francesco Caruso, Paolo De Ioanna, Nello Di Nardo (che si occupa di protezione civile), Costantino Boffa e Biagio Iacolare. Anche quest’ultimo, così come Alfieri, sognava di entrare nell’esecutivo regionale, dopo il patto di Marano sancito con Ciriaco De Mita. Ed invece, anche lui si deve “accontentare” dell’incarico di consigliere del presidente per gli aspetti inerenti il demanio e il patrimonio regionale, nonché il riordino degli enti locali in relazione ai servizi pubblici”. Su queste nomine ora c’è l’occhio di Raffaele Cantone.