Per le nomine pare che il presidente della Provincia di Salerno abbia un chiodo fisso. Al punto da interrogare la Corte dei Conti sul tetto massimo del compenso lordo annuale dei presidenti e dei componenti degli organi di amministrazione delle società partecipate della Provincia di Salerno.
Con un dettagliato ed articolato quesito, Giuseppe Canfora ha chiesto, dunque, come muoversi sulle retribuzioni dei consigli d’amministrazione delle società provinciali e partecipate. Gli stessi che in più occasioni ha cercato, invano, di rinnovare fin dall’atto della sua elezione a Palazzo Sant’Agostino.
Scontata la risposta della Corte dei Conti che innanzitutto precisa: «L’attività consultiva della Sezione va limitata alla disamina dei principi generali, desumibili dalle norme vigenti in materia di limiti ai compensi del presidente e ai componenti del consiglio di amministrazione delle società partecipate dai Comuni e dalle Province, con specifica attenzione ai profili che possono influenzare l’evoluzione della spesa degli enti partecipanti, la cui applicazione ha un diretto riflesso sulla formazione e gestione dei bilanci pubblici e può ricondursi, pertanto, alla materia della contabilità pubblica, come delineata dalla giurisprudenza della Corte dei conti». Nel merito la Corte non può che invitare l’Ente ad una attenta gestione della spesa pubblica, in virtù della nuova organizzazione della provincia e dei minori trasferimenti. E pone diverse ipotesi, sulle quali, specifica, «non esprime né potrebbe esprimere alcuna preferenza». Così la Corte dei Conti immagina: «Incarico gratuito al presidente e ai componenti del consiglio di amministrazione, ove – scrivono – si ritenesse ancora valido il parametro di riferimento nell’indennità attualmente spettante all’organo di rappresentanza della Provincia; ancora – si legge – in presenza di società a partecipazione totalitaria delle Province, il compenso lordo annuale, attribuibile al presidente e ai componenti del consiglio di amministrazione, non potrebbe essere superiore per il presidente al 70 per cento e per i componenti al 60 per cento dell’indennità spettante al sindaco il quale ricopre, nell’attuale assetto di “governance” provinciale, anche la carica di presidente della Provincia».
Andrea Pellegrino