di Pina Ferro
Una programmazione a tavolino per il raggiungimento degli obiettivi. Descrive così il Gip la condotta di Fiorenzo Zocccola. La rete relazionale avviata, secondo il Gip, con notevolissima rapidità ed efficienza, da Fiorenzo Zoccola è amplissima, spaziando dai vertici della Regione Campania (Francesco Piccarono, Consigliere Regionale), al Comune di Salerno, di cui coinvolge non solo figure dirigenziali (Giovanni Savastano, Vincenzo Napoli, Felice Marotta, Luca Caselli, Angelo Carmelo Della Greca, Adolfo Salsano) ma anche “operative” ( Ugo Ciaparrone, Edmondo Cosimato). “Il piano dell’imprenditore è chiaro; sfruttare la campagna elettorale del 2020 (allora in corso) per il consolidamento della posizione di monopolio ottenuta nel corso degli anni attraverso le società al medesimo facenti capo ovvero dal medesimo eteroguidate. – Si legge nell’ordinanza -Le sue mire non sono limitate alle gare che sono state monitorate nel corso dell’indagine, ma proiettate nel futuro”.
Secondo quanto emerso dall’attività investigativa Zoccola da solo, non avrebbe mai potuto raggiungere i risultati “e qui si apprezza la centralità e l’importanza delle reti di conoscenza che egli ha intessuto nel tempo con il mondo politico ed amministrativo. In tal senso vi è una programmazione a tavolino che comprende un ventaglio di condotte illecite quanto mai eterogenee, ma la cui commissione è finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo; prima bisogna avvicinarsi al mondo politico attraverso le contribuzioni elettorali, poi manovrare i pubblici funzionari, attraverso detti accordi realizzando i presupposti per poter manipolare le gare indette e da indire. Il piano criminoso, così come congegnato ed attuato, è un modulo destinato a ripetersi fino a che lo richiederanno le esigenze imprenditoriali dell’associazione. “I fatti sono così numerosi ed eterogenei che è, radicalmente, da escludere che le sorti degli indagati si siano intrecciate per circostanze del tutto fortuite.Vi sono alcune importantissime conversazioni che dimostrano come il progetto sia a largo raggio.Nella successiva conversazione, intercettata tra Vittorio Fiorenzo Zoccola e Domenico Credentino i due discutono del rapporto di lavoro esistente tra Credendino e l’amico Davide Minelli, coindagato e presidente della cooperativa sociale “II Leccio”, in ordine alla gestione del lido balneare polisportiva Siulp di via Generale Clark di Salerno.
Zoccola sottolinea esplicitamente come a Minelli non fossero state destinate solo le “briciole”, come lamentato dallo stesso, essendosi assicurato un appalto da 400.000 euro l’anno per “servizi di manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio cittadino a cooperative sociali previste dall’articolo 5, comma l della legge n.381/1991”.
Di fronte alla richiesta di Credendino di partecipare in prima persona alla aggiudicazione di tali appalti attraverso la creazione di apposite società cooperative, I’imprenditore Zoccola precisa che vi sono degli assetti da mantenere e che non vi è spazio alcuno per l’inserimento di altri soggetti giuridici, pena la compromissione degli assetti interni al sodalizi .