di Erika Noschese
Finisce in commissione Politiche Sociali la vicenda del concerto del prossimo 31 dicembre, in piazza Amendola. L’opposizione ha chiesto di poter interloquire con il prefetto e con l’assessore alla Sicurezza Claudio Tringali per capire le motivazioni che avrebbero spinto la maggioranza ad escludere piazza della Libertà e piazza della Concordia, quest’ultima più volte proposta dal presidente della commissione Trasparenza, Antonio Cammarota, considerate le possibilità di ospitare molte più persone, senza creare disagi per il traffico cittadino e gli utenti. Oggi, l’assessore Tringali dovrebbe essere presente in commissione Mobilità, presieduta da Rocco Galdi per chiarire le scelte fatte. «La specificità e la peculiarità delle mie posizioni rispetto a quelle che oggi si aggiungono sta nel fatto che il 12 dicembre, in consiglio comunale, prendendo la parola per le raccomandazioni chiesi al sindaco, con i Negramaro, di organizzare questo spettacolo non in piazza Amendola bensì in una location diversa come piazza della Concordia», ha dichiarato il consigliere Antonio Cammarota, sottolineando che si è ancora in tempo per cambiare location perché per montare il palco ci vogliono 3 ore e per smontarlo due. «Piazza della Concordia sarebbe la soluzione migliore perché per un concerto come quello dei Negramaro servirebbe una location molto ampia, accogliente, spaziosa sia per un senso di giustizia sociale sia perché si va alla ribalta nazionale – ha poi aggiunto il presidente Cammarota – Organizzata in tempi utili, avrebbe potuto attirare sponsor per coprire integralmente costi, diversamente a carico della zoppicante moneta del disastrato contesto finanziario del Comune di Salerno, tutto questo non è stato fatto ed il sindaco è colpevole perché è stata loro la scelta della piazza, a dispetto della Concordia che permetterebbe a tutti di essere facilmente raggiungibile, senza bloccare il traffico cittadino e con tutte le vie di fuga possibili. È una scelta demenziale annunciata senza voler fare niente ma c’è ancora tempo per andare a piazza della Concordia, non meritiamo i Negramaro». Particolarmente critica anche la consigliera Claudia Pecoraro che accusa l’amministrazione comunale di aver speso 400mila euro per un «evento privato»: «Non è davvero chiara la motivazione che ha indotto questa Amministrazione comunale a chiudere il concerto alla cittadinanza, offrendolo come premio solo “ai primi, pochi, fortunati”, a meno che non la si leghi all’affaccio privilegiato che ne godrebbe Palazzo di Città ed allo spettacolo riservato a chi quel Palazzo lo vive e lo frequenta. Il 29 in Consiglio Comunale verrà posta in votazione la Convenzione contenente le misure che il Comune dovrà adottare a seguito dell’adesione al SalvaComuni, misure che prevedono un aumento spaventoso dell’addizionale Irpef e dei servizi a richiesta, e mentre si continua a mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle cittadine salernitane, chiedendo sempre di più, si prendono 400.000€ di soldi pubblici e si usano per fare un Concerto “intimo”, dove il Re e la sua Corte siederanno gioiosi, troneggiando dall’alto su quel pezzettino di popolo che si sentirà anche grato e “fortunato” per essere riuscito ad entrare nella Piazza per assistere al Concerto – ha detto la consigliera del Movimento 5 Stelle – E i negozianti e gli albergatori vengono costretti a “comunicare” i nominativi dei clienti, con il rischio di perdere prenotazioni e soldi ove gli avventori non avessero piacere a rendere pubblica alle autorità di sicurezza i loro datii». Accuse anche da Roberto Celano, capogruppo di Forza Italia che esprime solidarietà ai commercianti, penalizzati da questa scelta: «Abbiamo speso 70 mln di euro per una piazza che non ha alcuna funzione e siamo costretti ad organizzare concerti al prezzo di 400.000 euro a numero chiuso e nessuno pensi di utilizzare palazzo di città per assistere allo spettacolo dalla casa di tutti! Siamo solidali con i commercianti e consapevoli dell’incapacità palese di un’amministrazione che farebbe meglio a togliere il disturbo». Parla, invece, di sperpero di denaro pubblico il consiglio comunale del Movimento 5 Stelle, Catello Lambiase: «Il sindaco Napoli e la sua giunta dimostrano ancora una volta di più la loro inadeguatezza. Sprecare soldi pubblici è sempre esecrabile, ma farlo negli stessi giorni nei quali si certifica il dissesto del bilancio e si scaricano sulle future generazioni gli sprechi degli ultimi trent’anni di gestione De Luca, è davvero intollerabile – ha attaccato Lambiase – Si decide di spendere una cifra esagerata per la stranota mania di grandezza di qualcuno che non siede al Comune e non si è nemmeno capaci di “usare” al meglio la ricaduta economica e sociale di una tale somma. Da una parte il concerto non sarà fruibile se non da pochi fortunati e dall’altra mette in difficoltà i gestori dei locali della movida che si vedranno costretti a scegliere tra la privacy dei loro clienti ed una boccata di ossigeno in questo periodo di crisi». Particolarmente dura anche la leader dell’opposizione, Elisabetta Barone: «Ancora una volta scelte che vanno in direzione del consolidamento di privilegi! Non si comprende la scelta di piazza Amendola che potrà ospitare un numero contingentato di persone e forse garantire a chi ha le chiavi del palazzo di godere dello spettacolo dall’alto, fuori dalla calca e dalla folla. Ci si chiede perché non scegliere altri luoghi egualmente identitari, o presunti tali, come piazza della Libertà – ha detto – Sono state invocate misure di sicurezza eppure per ben due anni quella piazza è stata utilizzata a fini elettorali. Se è vero come è stato detto che per realizzare il concerto in piazza della Libertà sarebbe stato necessario chiudere il parcheggio sottostante, sarebbe stato sufficiente organizzare un servizio navette dallo stadio Arechi per garantire i 600 posti sottratti al parcheggio sottostante. O sono forse vere le voci che girano secondo cui la piazza non reggerebbe il peso di una folla accalcata?». La consigliera solleva subbi anche sul costo dell’evento, considerato che il cachet dei Negramaro non raggiunge i 50000 euro. «Mi si dirà che i finanziamenti sono stanziati dalla regione, ma questo non significa che è possibile sperperare risorse pubbliche. Ci si chiede, infatti, perché non utilizzare una parte di questi soldi per beni e servizi essenziali – ha detto ancora – Perché la giunta non chiede alla regione i 100000 euro necessari a pagare la mensa scolastica o a erogare energia sufficiente per tenere i bambini al caldo? Ancora una volta il messaggio che passa è che è possibile bruciare in una notte le risorse che sarebbero sufficienti a pagare i servizi essenziali per un anno! Ben altre dovrebbero essere le strategie, ma questo implica visione politica e competenza amministrativa. Questa giunta non ha né l’una né l’altra. La nostra assessora al bilancio si diverte a giocare a Monopoli inventando entrate improbabili e mantenendo la gestione dissennata delle uscite. Vedremo quale sarà il coniglio bianco che tirerà fuori dal cappello per sanare la voragine di 100000 euro di multe condonate dalla legge finanziaria. Probabilmente accenderemo nuovi mutui che serviranno ad allocare risorse sui crediti non esigibili. Mutui che pagheranno i nostri figli e i nostri nipoti».